Punkadeka Festival Radio Punk

20 anni di Punkadeka – report e gallery del festival

Grande festa a Carroponte con le band che hanno segnato la storia del punk rock italiano

In questo torrido venerdì di fine agosto si terranno i festeggiamenti per il ventesimo anno della fondazione della web magazine Punkadeka. Fonte di ispirazione per molte altre webzine come noi di Radio Punk e punto di riferimento per i kids che vogliono essere sempre aggiornati su tutto ciò che riguarda la scena punk, Punkadeka si occupa di stilare report, recensire album, condividere le news e fare interviste a band famose ed emergenti, dando loro la possibilità di farsi conoscere meglio.
Per l’occasione sono state chiamate a raccolta alcune delle band più rilevanti della scena punk rock italiana: Viboras, The Cleopatras, Water Tower, FFD, Crummy World, Impossibili ed infine i Punkreas, i veri headliner della serata.
Gli orari dell’evento, essendo in settimana, non sono dei migliori. Si inizia prestissimo, alle 17! Noi, pur abitando a mezz’ora da Carroponte ci perdiamo il primo gruppo, i Viboras, band milanese fondata nel 2003 e con all’attivo tre album e un fresco fresco EP “Bleed” con all’interno un sacco di featuring. Peccato, sarà per la prossima volta!
Arriviamo giusto in tempo per l’esibizione del secondo gruppo, The Cleopatras. Dopo un recente cambio di formazione, il quartetto toscano interamente femminile vede Camilla alla batteria, Alice al basso, Marla alla chitarra e seconda voce, e la nuova frontgirl Vanessa alla voce, tastiere e tamburello. Il set fila via liscio con brani tratti dai loro tre album: “Things get better” (2010), “La maledizione del faraone” (2014), “Cleopower!” (2017). Con grande sorpresa presentano per la prima volta il loro nuovo EP “Onigiri Head”: comprendente due brani inediti e due cover, uscito oggi sotto l’etichetta Ammonia Records. Il genere che fanno, un mix tra garage, punk rock e power-pop, non mi dispiace affatto, anche perché di band italiane che suonano così ce ne sono veramente pochissime. L’unica pecca che riesco a trovare in questa band è che sia poco coinvolgente con il pubblico. Spero di rivederle magari in un contesto più piccolo e potermi ricredere.
Durante il cambio palco, io e Paolo ci facciamo un giro tra le innumerevoli distro e banchetti DIY presenti, tra cui Flamingo Records, Professional Punkers e Spaccio Dischi, giusto per citarne alcuni. Peccato essere poveri. 
Passiamo poi ai Water Tower, band punk rock/ska brianzola fondata nel 1989. L’aria milanese già afosa di suo e l’atmosfera che sta creando il gruppo, cominciano a fare sudare i kids sotto palco che improvvisano balletti a braccetto sulle note di canzoni come “Il pompiere” dedicata a l’unica divisa che merita rispetto, “Parenti serpenti”, “Arriva arriva” e molte altre ancora. La fusione tra punk e ska riesce sempre ad unire tutti. Anche per i Water Tower ci sono novità, ci regalano un assaggio di alcune canzoni che saranno presenti sul loro nuovo album in uscita il 16 settembre per Rocketman Records. “Dopo trent’anni volevamo scioglierci, invece ci siamo fatti un regalo: abbiamo fatto un disco.” E menomale! Avanti così ragazzi.
Lasciano il palco ai FFD, la band che attendevo di più della serata. Formato nel 1992, il gruppo tira fuori un mix travolgente di punk rock e oi! che mi fa impazzire. Si parte a cannone con “Noi siam per l’anarchia” che crea i primi mosh e sing along, proseguendo con canzoni come “Bivacco”, “Proletario” e “Antifa Riot” che da il nome al loro ultimo album datato 2012. A tal proposito interviene Mono, dicendo che la band è al lavoro su un nuovo album che uscirà a inizio 2020. Sono molto curiosa di sentirlo! Si continua con una cover dei Derozer di “Branca Day”, “La ragazza dei quartieri alti”, “Per non dimenticare” e per concludere in bellezza sale l’amico Fulvio Pinto alla batteria per suonare la celebre “Homer Simpson” che fa cantare anche i pali di Carroponte. Il set giunge al termine troppo presto per i miei gusti, ora è tempo dei Crummy World.
Il supergruppo è composto da Luca (Crummy Stuff) alla voce e chitarra, Nando (Senza Benza) alla chitarra, Olly (Shandon) al basso e Luca (Maze/Sottopressione) alla batteria. Per l’occasione del venticinquesimo anniversario dalla prima formazione dei Crummy Stuff, la superband esegue brani tratti dai loro album più celebri come “Punk’s not sad” e “Never trust a punk” alternando il tutto anche a brani dei Senza Benza. L’unione di artisti provenienti da gruppi così variegati tra loro crea una sonorità vincente e accattivante, specialmente per quanto riguarda la batteria che tocca i punti più alti della serata. L’indole HC di Luca si sente e va benissimo così. È stata una bella occasione per sentire i pezzi dei Crummy Stuff tornare alla luce, dato che dal 2008 la band non è stata più molto attiva dal vivo.
Il pit ormai si sta sempre più riempiendo e la palla passa a Gli Impossibili. Mi sono entrati nel cuore da quando li vidi per la prima volta nel 2016 aprire ai Casualties a Rozzano, la sera in cui vidi per la prima volta la bestia che ora è il mio ragazzo, quindi in qualche modo grazie! Attivi ormai dal ’94, la band porta sui palchi del bel paese una forte attitudine punk rock con una miscela di sonorità a cavallo tra Ramones e Queers. Iniziano con “Ritardato”, passando poi a “La mia ragazza a 9000 Volts”, a chi non ha una ragazza normale ma una “Malata tumorale”, a chi domani sarà uno “Zombie”, fino ad arrivare a un fuori scaletta “Non puoi restare per sempre bambino” dedicata all’amico scomparso da poco, Paolo. Tra un’irruzione di palco e l’altra e la sicurezza che deve sempre cagare il cazzo, si arriva alla fine con “Cani blu” lasciando poco fiato nel corpo dei kids ormai allo stremo delle forze.
Con leggero ritardo, i Punkreas salgono finalmente sul palco per dare una degna chiusura alla serata. Ritenuti ormai una delle band più influenti della scena punk rock italiana con all’attivo ben 12 album, hanno dato inizio all’esibizione con la traccia “Voglio armarmi”. La scaletta spazia tra brani più datati e conosciuti come “Sotto esame”, “La canzone del bosco” con un Paolo Gerson alla chitarra, “Tutti in pista” (però purtroppo ancora molto attuale), “Sosta”, “Aca toro”, “Il vicino” fino ad arrivare a quelli dell’ultimo album “Inequilibrio Instabile” come “Conto su di te”, “Fermati e respira” e “In equilibrio”. Come sempre i Punkreas risultano molto a loro agio con il pubblico, divertendosi e scherzando tra una canzone e l’altra. L’asticella non si abbassa mai. Chiudono il set e di conseguenza il festival con l’acclamata “Canapa” lasciando tutti quanti soddisfatti e felici della serata.
Siamo giunti al termine e quindi allo spazio per i ringraziamenti. 
Un grazie a Deka e a tutta la sua fantastica crew che da vent’anni si fanno il culo per mantenere viva la scena senza mai cambiare la loro attitudine, grazie alle band che hanno suonato e ai banchetti presenti. Speriamo di vedere presto una nuova Punkadeka night, intanto non ci resta che dire LUNGA VITA A PUNKADEKA!

Live report e foto a cura di Silvia Pirotta
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