4 anni Stella Nera e Olé Festival: du report is megl che uan

Report e foto del compleanno dello Stella Nera e dell’Ole Festival a Xm24

Nel report di oggi andremo a raccontarvi il weekend con distro al seguito a Modena venerdì e a Bologna sabato. Per motivi tecnici e logistici abbiamo ritenuto intelligente raggruppare le due serate, anche se in luoghi e giorni diversi in un unico reportage.

Giorno 1: venerdì 24 maggio

Diario di bordo, data astrale… vabeh, lasciamo stare ste minchiate! Partiamo per la prima volta con la nuova – in realtà vecchia, usata e scassata – auto e, spie che si accendono a parte, il viaggio scorre liscio. Giungiamo allo Stella Nera di Modena puntualissimi e facciamo subito gli “auguri”, visto che questo spazio sociale nel modenese ha compiuto 4 anni. Difatti questa serata è una delle quattro giornate di festeggiamento. Posizioniamo la distro quest’oggi con tanto di nuovo tavolino, l’altro è infortunato ma si rimetterà presto!

Cominciano i Papal Discount House, oggi in formazione ridotta: chitarra/voce e batteria. Il buon Lorenzo urla forte, si sbrana la chitarra a suon di power chords e la batteria invece martella alla grande. Mancava il basso è vero, però essendo un punk molto grezzo a metà tra l’anarcho e il crust ci sta tutto. L’impatto c’è la grinta anche! Ah, è uscito lo split con gli Schifonoia, speriamo di ascoltarlo presto e magari di rivederli dal vivo in lineup completa!

A seguire partono i Cosa Nostra, band punk bolognese che riprende e riarrangia in maniera strepitosa brani storici e leggendari di band quali Nabat, Nerorgasmo e Isola Posse All Stars e chi più ne ha più ne metta. C’è spazio anche per brani di propria fattura, cazzutissimi anche quelli! Presenza scenica totale, non siamo dei fan di cover e simili, ma di fronte a tanta passione e tante belle idee espresse in questo modo…Chapeau! Sempre bello rivedere i Cosa Nostra in azione.

Cambio palco e via, iniziano i mantovani Ultimo Respiro. Sul palco sono in quattro e ci propongono un hardcore molto simile agli Attrito, veloce, urlato e d’impatto. I ragazzi si muovono bene sul palco – e fuori – e non si lasciano scoraggiare dai pochi presenti.

Torniamo al banchetto e dopo aver fatto due chiacchiere con i compagni dello Stella Nera e con Alessio di Assurd records, attaccano gli Intothebaobab. Che dire, non ci stanchiamo mai di vederli perché ogni loro live è una bomba. Punk semplice ma allo stesso tempo arricchito dalla batteria molto ritmata e da giri di basso potentissimi, ci coinvolge in zero-due. Non mancano le “hit” come “Mangia Tortellini”, “Verde Acido Pensiero” e “Sottoculture Unite” feat. Marconcio e la cover dei CCCP “Vita” (che ci piace molto di più dell’originale).

Non riusciamo a capire il perché ma questa sera tutti i presenti sono un po’ stanchi ma nonostante questo tutti i gruppi danno il massimo. La serata non è ancora finita, così ci dirigiamo verso il palco per l’ultimo gruppo: i finlandesi Vivisektio. Attivi ben dai primi anni ’80, riescono nell’impresa di risvegliare gli assonnatissimi/sbronzissimi presenti. Noi, oggi in versione sobria, apparteniamo alla prima delle due e vi possiamo garantire che la band sa il fatto suo. Il loro è un punk hardcore molto influenzato dal crust scandinavo e dal d-beat, con grande padronanza degli strumenti e movimentata presenza sul palco. Si scatena un pogo e qualche divertente stage diving. Validissimi questi Vivisektio, siamo contentissimi di averli visti e anche di averci scambiato due parole alla fine. Attualmente sono in tour, non perdeteveli!

Finiti i live facciamo come Baglioni, vista la stanchezza e visto che ormai sono quasi 24 ore che siamo in piedi. Salutiamo tutti, happy birthday to Stella Nera e tanti saluti e grazie! Come sempre è un piacere passare in questo spazio, dove oltre alla parte ludica spicca sempre la parte politica grazie anche alle iniziative che si svolgono prima dei concerti. Viste le elezioni, giustamente è stato ribadito più volte che è la lotta che paga, non la farsa della delega. Detto ciò, riprendiamo la macchina, riposiamo a malapena le ore sufficienti a non avere le occhiaie di Lapo e ci dirigiamo a Bologna.

Giorno 2: sabato 25 maggio

Tornare a XM24 è sempre qualcosa di mistico. Uno dei posti più belli, con la giusta carica vitale e dove i tanti compagni e le tante compagne pensano e agiscono, parafrasando la scritta sul murales che campeggia sulla facciata d’ingresso. Appena giunti in Bolognina, parcheggiamo, bestemmiamo per il ticket e portiamo dentro la distro.

Durante tutta la settimana, sapendo che l’Olè Festival è il ritrovo per tutti gli appassionati di editoria, autoproduzioni e chi più ne ha più ne metta, ci siamo dati un gran da fare tra spille, portachiavi, magneti e quant’altro, tutto ovviamente riciclato e do it yourself. La cosa meravigliosa dell’Olè – oltre l’editoria – è che è un festival dal basso, indipendente, antifascista, antirazzista e antisessista. Insomma, una figata, per chi come noi crede che appuntamenti culturali del genere debbano necessariamente essere uniti alla politica. Siamo inoltre molto grati all’Olè e ad XM per averci dato l’opportunità di mettere il nostro banchetto, l’anno prossimo speriamo vivamente di riuscire a trascorrere tutti i giorni, stavolta per vari motivi, ahinoi non ci siamo riusciti.

Tante le bancarelle, anzi, tantissime. La marea di tavoli, di idee, di dibattiti/presentazioni/workshop e di sistemazioni diy che macgyver spostati sono realmente complicate da scrivere in qualche riga. Stand di illustratori e tecniche particolari di stampa (fichissima la stampa con la matrice in linoleum, di cui citiamo l’opera intitolata “Gatto Scrauso”); Bugzine con la possibilità di ascoltare e vedere alcune delle loro video-interviste; Paolo e Ivan di DisASStro con la loro “Handmade Queer Propaganda against the dominant paradigm” che oltre alla compagnia sublime ci deliziano ogni volta con sciccherie tra cui spillette, toppe, t-shirt e altro ancora; PaDIY e il suo stand di cui vi consigliamo di recuperarvi questo articolo per capire meglio il suo progetto; Ricette dal Kaos, varie serigrafie, cose mai viste, ricchi premi e cotillon e ovviamente l’immancabile eroe di casa, Paolo Spillaman che ci ha deliziato con una piacevole chiacchierata, consigli e anche con spillette live tra cui anche quella di Radio Punk fatta con il nostro bigliettino dei contatti.
La giornata è lunga, fate conto che la distro è restata su dalle 14 alle 4, e in questa densa giornata  abbiamo anche la fortuna di rincontrare “nu poco di vino man”, ve lo ricordate da questo nostro vecchio report?! Come sempre, ma non ne dubitavamo, si forma un salottino dietro le distro di Radio Punk, Disasstro e Padiy, con Martina, Federica, Adrian e Bologna Punx che come al solito sono sempre di grande supporto e compagnia. Ah visto che parliamo di salottino che sembra quasi che parliamo di Verissimo o canale 5, ebbene sì, c’era anche Mark Caltagirone. Boiate a parte, i workshop e le presentazioni scorrono lisce, arricchendo di cultura i presenti e soprattutto dimostrando che dal basso, con l’autogestione si può tutto.

Parlando della parte musicale, ricchissima e variegata durante l’arco della tre giorni, quest’oggi guarda un po’ siamo capitati nella serata più punk. Cominciano le Krasue, band aggiunta all’improvviso e che spara a raffica il proprio punk rock/hardcore. Ragazze con voglia di fare e di spaccare tutto. Consigliate tempo fa da Gina delle Hyle, questa band scalda alla perfezione il pubblico e va dritta per la propria strada con grande grinta.
Tocca poi agli IntoTheBaobab. Rivederli il giorno dopo è interessante, perché ti fa notare le differenze. Sicuramente, rispetto al giorno prima sentono più la risposta del pubblico, oggi decisamente con le molle cariche e infatti danno l’anima e anche qualcosa in più. Melodie assolutamente uniche, basso che fa danzare e scuotere la testa a ritmo, Lara che picchia sulle pelli e Modi che sbraita con charme ed eleganza. C’è spazio pure per un improvvisato featuring con Sangre dei LaTebra. Come sempre superlativi i nostri baobab preferiti!

Krav Boca: hehe, qui raga ci vorrebbe una parentesi a parte. Persone meravigliose, enormi e immensi amanti dei liquori diy, vanno letteralmente fuori di testa per lo zenzerello, il liquore al caffè e il limoncello. Di una simpatia unica, coinvolgente, umili e disponibili. E’ stato un grande privilegio conoscerli prima dell’esibizione. La band franco-greca mischia hip-hop al punk hc con tanto di spettacoli di fuochi d’artificio, cose infuocate e altro ancora e con una presenza scenica paurosa, con delle maschere originalissime. Non avete idea di che cosa siano dal vivo. Rappano, si muovono come degli ossessi sul palco e si alternano alle voci, creando il delirio. Francamente una delle band più incredibili e originali che abbiamo mai visto. Magnifici, andateveli a vedere perché è uno spettacolo suggestivo che coinvolge tutti i sensi!

Chiudono la parte live i mirabolanti Call The Cops. I nostri punx con la zucca più intelligente della bolognina sono tornati da un tour – de force – tra USA e Messico che a quanto pare è andato talmente bene che non volevano più tornare. Per fortuna ci hanno pensato i punx e le punx a rincuorare i Call The Cops, pogando, lanciandosi in giro e seguendo con energia la scaletta. La band dal canto suo è sempre in forma e con la loro proposta di street punk e raw/crust punk ci fa volare i capelli tipo Thrillerhouse (Milhouse quando gioca a Tempesta d’ossa) con una violenza sonora di inaudito livello. Come sempre discorsi tra una canzone e l’altra che ci ricordano pure che “è meglio combattere per questi spazi quando esistono ancora”. Insomma Julia, Scimmione, Marconcio e Zilla sempre garanzia di elevata qualità e noi sotto il palco, sempre garanzia di elevato tasso alcolico.

Finiti i concerti ci si avvia piano piano verso l’uscita, d’altronde lo sbatti degli organizzatori è tanto e la stanchezza si fa sentire, inoltre c’è un ultimo giorno di festival da fare.
Insomma contro la repressione, il capitalismo che mercifica tutto, comprese le relazioni e contro il “nulla che avanza”, l’Olè festival ha regalato momenti di cultura, politica, intrattenimento e ha dato una, anzi parecchie risposte a chi vorrebbe farci stare zitti e muti a consumare e dunque speriamo che “la storia di xm24 sia infinita”. Per chi non c’era abbiamo parafrasato lo striscione per informare della manifestazione che si terrà il 29 giugno (maggiori info qui) che recita “La Storia Infinita…Contro il nulla che avanza!”. Viva l’editoria indipendente, viva le autoproduzioni, viva l’olè festival!

Alla prossima e grazie a xm24, ai compagni e le compagne, a chi è passato al banchetto, alle band e a tutti e tutte voi che ci siamo dimenticati di nominare a causa dei neuroni caduti in battaglia etilica, e infine grazie di cuore ad Olè!

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Live Report di Tom e Zoe

Foto di Zoe