Distruggi La Bassa 2018: maial d’un porc, che fest!

Eccoci qua finalmente a raccontarvi del Distruggi La Bassa Fest 2018. Vi avvisiamo che sarà un articolo lungo, perchè abbiamo molte parole da spendere per quest’esperienza; speriamo che lo leggiate tutto. Iniziamo!
Ormai è il terzo anno che siamo presenti come Radio Punk a questo appuntamento imperdibile della scena ferrarese che, oltre ad essere stata un’edizione particolare, data la sua line-up quasi del tutto nostrana (Jenny Woo unica eccezione), è stata anche una tappa importante per la nostra storia di collettivo che tratta di punk e autoproduzioni. Per la prima volta, infatti, ci siamo messi in gioco seriamente, infatti, abbiamo piazzato la nostra distro, da poco avviata, per tutta la durata del festival.
Fate conto che per essere presenti alla due giorni abbiamo fatto i salti mortali, tra cambi turno e preghiere a San Cristoforo, protettore degli automobilisti, affinchè desse la forza alla nostra punk-mobile del ’90 di arrivare fino a Ferrara (e di riportarci a casa). Tutto questo perchè da anni supportiamo questa crew formata da persone e amici fantastici e perchè in ogni serata organizzata da loro ci siamo sempre divertiti tantissimo! Insomma, le aspettative erano alle stelle e non sono di certo state deluse.
Partiamo, così, alla volta di Ferrara muniti di tenda, distro, immancabile zainetto Invicta e barili di Autan (date le dimensioni mastodontiche delle zanzare delle basse, che fanno competizione al dinosauro del nostro logo!). Appena arrivati veniamo accolti alla grande dagli amici Monta e Ciro del Distruggi La Bassa e scopriamo la location di quest’anno, che si trova per la precisione al Lago Valle Azzurra di Alberlungo/Migliarino, dove la crew ha allestito ben due palchi ed un ampissimo spazio per le distro, il tutto immerso nel verde.
Prima di partire con la descrizione del primo giorno, apriamo una parentesi sulle distro. Già dal nostro arrivo abbiamo potuto rivedere vecchi amici e conoscere nuove persone. Indubbiamente un saluto e un abbraccio speciale vanno a Christian di Anfibio Records, nostro vicino e guida “spirituale”, sia per le gran chiacchierate che per i preziosi consigli. Salutiamo affettuosamente anche Andrea di Istinto Screenprinting, altro vicino che tutti vorrebbero avere, col quale abbiamo riso, scherzato e parlato di autoproduzioni. Complimenti ancora per la maglia del fest e per la sua passione! Ci ha fatto piacere conoscere Emiliano, presente con la distro de La Scintilla, col quale abbiamo condiviso chiacchiere politiche, punk e birracce da discount! Simpatici e creativi poi, i ragazzi de Lo sbrillificio, dediti a delle cazzutissime autoproduzioni! Andate a conoscerli e vi auguriamo di beccarli in qualche fest. Ringraziamo poi Francesco di Punti Scena Records, per la chiacchierata e perchè grazie a lui ora abbiamo tra le mani “Tornare Ai Resti” dei Contrasto, disco che cercavamo da un secolo! Altre distro fighissime erano quelle di Janz, di AgriPunk (cicchetti autoprodotti e non solo) e di Hellnation Store. Sperando di non aver dimenticato nessuno di quelli con cui abbiamo avuto il piacere di trascorrere del tempo, facciamo i complimenti a tutte le distro presenti, perchè più siamo a sbatterci meglio è!

Passando alla parte live, date le 25 band, abbiamo deciso di parlarvene facendo un elenco puntato; speriamo di non annoiarvi con la nostra “lista della spesa”.

1° GIORNO:
The Vasto: La band, attiva dal 2013, quest’oggi gioca in casa, visto che è della provincia di Ferrara. Ottima performance, la loro, 25 minuti di punk hc infarcito di venature metallose. Da seguire!

-Shenanigans: il cambio palco è rapido, grazie alla presenza dei due stage e quindi ci perdiamo i minuti iniziali del gruppo parmense. Nonostante ciò, possiamo fare i complimenti a questi ragazzi dediti ad un thrash metal che abbonda di influenze hardcore.

-Cani Dei Portici: i bolognesi ci regalano un’esibizione tutta strumentale, dove le influenze noise e punk sono un piacere per le orecchie. Ottimi per caricarci in vista della serata!

-Reset Clan: già visti in altre occasioni, non vedevamo l’ora di ribeccarli sul palco, dove hanno spaccato i culi anche questa volta! Sanno tenere in piedi alla grande un live, merito sia di un’ottima tecnica dei componenti che di un cantante sempre sul pezzo. Hardcore punk alla vecchia, veloce, diretto e con testi impegnati.

-Antares: anche loro visti tempo fa, sono una vecchia conoscenza. Il loro speed rock n roll, energico e con molte influenze punk ha smosso gli animi dei presenti sotto l’open stage. Band da vedere assolutamente!

-Rebelde: i cinque, o meglio quasi sei sul palco (congratulazioni e complimenti a Simona che ha suonato con il pancione) si presentano in grande forma. Il loro concerto, alla fine della due giorni, risulterà uno dei nostri preferiti, visto il grande carattere e la tenuta atletica del cantante Enrico e dato il grande feeling tra gli ottimi musicisti. Macchine da guerra, oi! fuso con hardcore e sintonia col pubblico devastante!

-Call The Cops: si torna sull’open stage, dove tocca ai bolognesi Call The Cops, band della quale siamo letteralmente innamorati. Concerto da ricordare, dove politica e musica sono sempre, saldamente insieme, in primo piano; difatti la band, non si sottrae mai dal fare discorsi dal palco, scelta che condividiamo pienamente. D’altronde stiamo parlando di punk, eccheccazzo! Live dinamico, grazie anche ai continui scambi di ruolo tra cantante e chitarrista. Mai banali con il loro hardcore con influenze crust e street, che risulta potente e d’impatto scatenando l’inferno sotto il palco.

-Overdrive Banzai: il gruppo si presenta carico a mille e fa subito capire di che pasta sono fatti. Hardcore estremamente personale, si avvicina molto a quello della scena americana. Non ne sapevo molto, li approfondirò sicuramente!

-Turn Against: i fratellini minori di Ciro (DLB crew), hanno messo anima e cuore in un live infuocato di quaranta minuti, dove il loro hardcore punk con forti influenze post-hc, ci ha fatto sudare forte! Ottima presenza del cantante e musica fatta con sentimento e rabbia. Devastanti!

-Le Iene: qua vogliamo fare un plauso a chi ha scelto di mettere questa band ska/punk ferrarese nell’after show, visto che ha permesso di prolungare la festa facendo ballare e cantare i superstiti, dopo ore di pogo assassino. Degna di nota la cover della sigla del cartone “Maledetti Scarafaggi”!

Si conclude la serata e noi andiamo a dormire stanchi, felici e con la ghiaia nei polmoni (maledetto open stage!), pronti a rigenerarci per il secondo giorno, ancora più ricco di band! Ringraziamo Ziro e Sanso per la compagnia, per l’avventura e per la “caccia al tesoro” a bordo del pandino della nonna!

2° GIORNO:
Arriviamo in zona concerti di buon’ora, scavalcando i corpi dei punk reduci dalla sera precedente e tra chiacchiere e birrette neanche ci accorgiamo che sul palco c’è già qualcuno…

-Menagramo: il duo brianzolo acustico con chitarra, voce e washboard ci fa partire al meglio in maniera soft, vista l’ora, e aiuta a proiettarci nel mood di questa giornata musicale.

-Arabian Tower: formazione punk rock romana con riff molto catchy. Non li conoscevo prima e purtroppo ci tocca ammettere che ci siamo persi gran parte dell’esibizione. Cercheremo di rimediare, ma sicuramente da quel poco che abbiamo sentito, sono interessanti e da approfondire.

-First Brawl: gruppone emiliano, dedito ad un hardcore violento e senza compromessi influenzato soprattutto dalla scena americana. Grazie ad un cantante carismatico e ad un indiscutibile feeling tra di loro hanno aiutato a creare il primo pogo della giornata. Ascoltatevi il loro disco “Turning Point” e preparatevi a far tremare la cameretta. Superbi!

-Neid: band grindcore che arriva direttamente da Viterbo, attiva dal 2007. Mai visti live, eravamo curiosissimi. Siamo rimasti piacevolmente sconvolti dall’impatto devastante e dalla precisione chirurgica dei 5 che non hanno sbagliato un colpo. Davvero complesso descrivere la mazzata sonora che hanno impartito ai presenti. Chapeau!

Path & Jenny Woo: ottima idea spezzare il ritmo forsennato delle due band precedenti con questo concerto in acustico, con il sound della cantautrice canadese Jenny Woo e il laziale Pat Atho. Le loro ballate in stile oi!/working class ci hanno rilassato e contemporaneamente caricato!

-Choke Wire: pronti, via, tocca ai romani Choke Wire. Il quintetto si destreggia alla grande, d’altronde con membri di band storiche della scena romana, non potevamo che aspettarci questo! Hardcore aggressivo e gran tiro!

-The Unborn: torniamo nel booze stage, dentro il bar per capirsi. La band si maschera e ci dà dentro col proprio street punk semplice ed efficace. Le tematiche di film horror, fantascientifici, noir e thriller si sposano alla grande col loro stile particolare. E’ stato l’ultimo concerto di The Fog, al quale auguriamo il meglio!

-Hobos: questa è una band con la “B” maiuscola. Nostra vecchia conoscenza e amiconi. Gli Hobos incendiano letteralmente l’aria col loro punk metallaro o metal punkeggiante (fate vobis), facendo partire il massacro sotto-palco e sollevando un polverone di sabbia. Concerto incredibile, musicisti fenomenali e carisma innato, quello di Fabione, che unito ad una sintonia allucinante col pubblico rendono indimenticabile questa mezz’ora.

-TuNonna: Silvia Sicks si presenta insieme ad altri due musicisti per la loro scaletta tutta in acustico, dove tra melodie orecchiabili e testi goliardici, la birra scivola via che è un piacere, soprattutto sulle note di “Vogliamo Bevere”!

-Raw: Gruppo di Cagliari che abbiamo rivisto con grande piacere e che non smette mai di stupire. Kambo entra in scena, come al solito, (s)vestito sadomaso, pronto a caricare i presenti. Amiamo follemente questa band perchè la loro provocazione non è sterile e solo visiva, bensì volta ad una critica politica riguardo a tematiche come l’omofobia e la pedofilia presenti nella società e nella chiesa. Non mancano anche discorsi contro il fascismo ed il razzismo dilagante. Gruppo punk, grezzo e diretto assolutamente da vedere!

-CosaNostra: guai seri a chiamarli cover band, la formazione di Bologna riesce a rispolverare in maniera del tutto personale classici del panorama oi!, punk e hardcore italiano. Poco da dire, ci siamo divertiti a cantare e a fare il macello!

Slander: vederli tra i nomi più attesi di un fest come questo fa indubbiamente piacere, se pensiamo che molti anni fa, dopo averli visti in una delle prime esibizioni, abbiamo pensato subito che avrebbero fatto strada. Il loro rapporto col pubblico è fenomenale, infatti con la loro proposta ben studiata di hardcore punk mista a riff death/thrash metal riescono da subito a coinvolgere anche i più timidi!

-Contrasto: la storica formazione hardcore punk di Cesena, era tra le più attese del fest. Sia perchè è appena uscito il loro nuovo LP “Politico Personale”, recensito qui, sia perchè i loro pezzi sono pietre miliari dell’hardcore. Abbiamo pogato follemente tanto che uno dei due che scrive è letteralmente volato sui punx su “Tornare Ai Resti” e abbiamo cantato come i pazzi fino a perdere la voce. Scaletta sublime, che parte, come sempre, con un discorso politico di Max che potete riascoltare nel video in fondo al report. Subito dopo, attaccano con “Come il soffitto di una chiesa bombardata” e altri brani storici come “Mai più senza fucile”, “Più di Mille Parole”, “Democrazia (Un cappio al collo)”, “Labile Istante di Vuoto”, mescolati a canzoni dell’ultimo album. Un abbraccio enorme a questa band composta da persone fantastiche. Non avete idea di quanto vi amiamo, per musica, parole e fatti.

-DSA Commando: grande esibizione quella dei rapper savonesi. Tengono il palco come pochi e nonostante il genere sia piuttosto diverso dal resto della line-up, riescono a tenere incollata la gente al palco e far cantare e ballare i presenti!

-Tear Me Down: a chiudere la serata spetta ad uno dei nostri gruppi preferiti, gli storici Tear Me Down, sparsi in giro per l’Europa e riuniti qui per i kids e per la controcultura del punk hardcore. Il loro concerto parte con una doverosa premessa di Massimo fatta a nome del gruppo, in cui condanna ogni comportamento machista, seguita da “Tu Hai Perso Il Mio Rispetto”, che in pochi secondi accende il pogo sotto il palco. Da lì in poi, non capiamo più un cazzo. Le abbiamo cantate e pogate tutte, ma proprio tutte. Questo perché sposiamo a pieno il loro pensiero politico, che si traduce in un punk hc potente, che ti entra “nella testa, nelle braccia e negli occhi”. Tecnicamente sono tutti e cinque musicisti coi contro-cosiddetti, Massimo tiene il palco in maniera impeccabile e Caciotta…porc*ddio Caciotta quanto sei bravo. Persone super che formano un gruppo incredibile!

Si chiude qui tra alcol e ultime chiacchiere il distruggi la bassa fest 2018. E’ stata un’esperienza unica fatta di socialità autentica e ottima musica. Scrivere questo report non è stato affatto semplice. Speriamo di avervi trasmesso quello che abbiamo vissuto e di avervi fatto venire voglia di continuare o iniziare a supportare il punk hardcore, che non è solo un genere musicale, ma è vita!

Ed ora, top e flop, come sempre in ordine casuale!

Top 4:
1. Zavaglio: questa nuova parola dialettale, sentita svariate volte durante il fest, ormai è entrata di diritto nel vocabolario di Radio Punk! Cosa significa? Chiedetelo al vostro amico emiliano di fiducia.
2. Menagramo e il concerto itinerante: finiti i concerti, Luca di Saetta Autoproduzioni, ha convinto il duo a suonare e camminare in giro per il fest tra la folla, creando un manipolo di punk che li seguivano birra-muniti. Assolutamente folcloristico!
3. Complimenti e millemila grazie a distruggi la bassa crew, specialmente a Monta, Bonda, Seddy, Ciro, Formi e… speriamo di non aver dimenticato nessuno! Il clima era stupendo, con tutti e tutte in armonia a ridere, scherzare e fare festa, in mezzo alla natura e con mille pensieri di libertà! Adesso tutti al closing party il 27 luglio.
4. Beppe pizza-man: ottime pizze da ripiglio e grande simpatia!

Flop 2:
1. zanzare: forse erano meno degli scorsi anni, ma erano tostissime. Credo di averne viste un paio che si allenavano sul ring…
2. Booze Stage: sicuramente esigenze logistiche hanno imposto questa scelta, ma ci ripenserei due volte prima di mettere un palco all’interno di un locale, a luglio e ad un concerto punk. La cosa figa è che si stava tutti belli compatti a far casino, ma ammazza che caldo! Insomma, non ci facciamo troppe paranoie, per il DLB andremmo anche in fonderia ad un concerto, ma è più che altro un consiglio da amici!

Vi lasciamo alla gallery di foto e video qui sotto.

Live report e video di Zoe e Tom

Foto gallery di NG Photographer:


Alla prossima, gentaglia!