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DIY Fest Rimini: report e foto!

13 aprile 2019: vi raccontiamo il Diy Fest al Grotta Rossa di Rimini 

Il nostro weekend distro-muniti continua, dopo la splendida serata di Modena, al Grotta Rossa di Rimini, spazio pubblico autogestito attivo dal 2006 per il DIY Fest, tirato su proprio dal Grotta Rossa insieme a Serena e Giuseppe. E così come il weekend, prosegue anche il nostro racconto, difatti oggi vi portiamo a rivivere, se c’eravate, o a scoprire com’è andata e magari stimolarvi a venire la prossima volta che sarà il 12 ottobre.
Arriviamo presto e oltre a piazzare il nostro banchetto, riusciamo anche a sentire la presentazione interessantissima del libro di Francesco Satanassi “Mio Nonno Diceva Sempre Di No”. Autoprodotto come piace a noi, questo libro è un racconto-monologo che narra la storia di Balilla Gardini e dei due anni che trascorse da internato in Germania. La presentazione è splendida, con le voci dell’autore e Damiano Valeriani che si alternano parlandoci di questa emozionante e toccante storia di un uomo che come molti in quegli anni non si piegò e scelse la prigionia pur di rifiutare il fascismo.
Finita questa splendida presentazione, scambiamo due chiacchiere con Francesco e dopo ciò facciamo un bel giretto tra le varie distro presenti. Qui troviamo gli irriducibili Ivan e Paolo che portano la loro queerpunk propaganda con il loro progetto disASStro, c’è lo spazio libertario Sole e Baleno, lo Sbrillificio e le sue favolose creazioni in stoffa, SFA Records, distro con torte benefit inguaiati, il collettivo Pride Off e tanti altri banchetti dediti al do it yourself. Una meraviglia di fest per chi vive 7 su 7, 24 ore su 24 il DIY!
Iniziano i concerti e attaccano i Bleah da Fano, la cui descrizione su facebook è divertentissima. Rock n roll e punk si intrecciano formando un interessante combinazione. Esplosivi, un po’ garage nel sound, decisamente hardcore nell’impatto. Non originalissimi, ma decisamente una bella scoperta.
Parlando di novità per noi, i successivi The Jackson Pollock ci hanno letteralmente sconvolti. In positivo. Il duo con Emily alla voce e batteria e Reginald chitarra/basso è devastante, con Emily che suona come una veemenza e urla facendo tremare i presenti. Oltre ad essere un uragano si lasciano ascoltare benissimo e finito il set vorremmo sentire ancora il loro potentissimo punk/garage. Punti in più per l’attitudine diy, dimostrata ampiamente anche dal loro merch e dai loro adesivi particolarissimi nella forma.
A seguire i Güerra da Forlì e dintorni. Gente che oltre a sfornare ottime piade – si presume – sforna a manetta anche power chords e sing along. La band per chi non lo sapesse suona un oi/punk molto influenzato dalla scuola inglese degli anni ’80. L’impatto c’è, la melodia pure e le canzoni rimangono subito in testa. Niente innovazione e virtuosismi sia chiaro, ma tanta sostanza!
I successivi sul palco sono gli Infamia, di cui vi abbiamo parlato nella recensione del loro nuovo album. Punk hardcore grezzo, diretto e cupo, soffrono forse la mancanza di un cantante che possa interagire col pubblico, ma non si può assolutamente dire che manchi di dinamicità il live. La loro scaletta scorre liscia e i brani del loro nuovo lavoro, sono semplicemente devastanti dal vivo.
La sobrietà a questo punto della serata inizia a farsi sentire, ma scherzi a parte, anche se eravamo davvero in modalità straight edge, riusciamo a bere un caffè prima del rapidissimo cambio palco.
Gli Overdrive Banzai, con Alessio di Assurd Records, attaccano i jack e può partire la carneficina. Veloci, un po’ thrash un po’ hardcore, ci catturano coi loro riff pungenti e la loro carica. Vecchia scuola ripresa in chiave ancora più fast ancora più cazzuta.
Seguono i poeti dell’hardcore, infatti siore e siori iniziano LeTormenta. Sontuosi, graffianti e con quel feeling che solo una band consolidata come loro può avere. I presenti, già numerosi e calorosi sin dalla prima band, si moltiplicano e si lanciano davanti. Il tutto raggiunge il culmine nel finale con la cover di “Lo Spirito Continua” dei Negazione, cantata a gran voce. Anche questa volta vengono distribuiti i testi, visto che le urla e quella potenza e melodia nascondo dei testi sublimi che scaldano il cuore.
Intanto dopo qualche chiacchiera e dopo aver assaggiato la torta benefit, vegana e buonissima, ci gustiamo gli Impact. Inspiegabilmente non si crea il pogo infernale che la musica sparata a mille suggerirebbe. La leggendaria band hardcore punk ferrarese non sbaglia un colpo, è precisissima e potentissima ma forse è mancato un po’ di feeling col pubblico. Nonostante ciò ci godiamo ogni singola nota.
Siamo giunti all’ultimo gruppo. Gli Scheletro di Roma. Visti un annetto fa al csa baraonda di Segrate(MI), li attendevamo al varco. Demian, dopo un provocatorio monologo, dà il via alle danze infernali. La band coinvolge e scatena il pandemonio, merito sia del loro metal punk bello aggressivo sia del cantante che è una scheggia impazzita. Grandiosi e dinamici continuano a suonare viste le numerose richieste di bis convincendo tutti i punx.
Siamo alla fine, la prima considerazione che ci viene in mente è l’incredibile organizzazione, serata tirata su dal basso, con passione ed energia. La seconda è che in questo fest non c’è stata una band che non fosse dinamica e sul pezzo.
Chiudiamo ringraziando il Grotta Rossa, Serena, le distro presenti, le band, chiunque sia passato a salutarci, Martina e la sua smisurata passione per il limoncello/mandarinetto, Ivan e Paolo e quello che dopo questa due giorni passata più dietro al banchetto nostro che sul pit, possiamo definire membro onorario di Radio Punk, ovvero Deni e il suo mastodontico fegato. Grazie punx, alla prossima!

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