“What am I going to do?”

“What am I going to do?” – consensual perversion and social humiliation

Un immaginario distorto, esattamente come è distorta la nostra percezione davanti a due temi apparentemente opposti: alle pratiche casalinghe di bondage/torture/sottomissione, che assumono subito un aspetto violento e di dominazione imparziale in cui noi diventiamo voyeurs segreti e colpevoli, scoprendo poi un assoluto consenso di tutte le parti della coppia (o dei gruppi) che decidono di praticare tale espressione e anzi, di condividerla senza nessun filtro.

All’umiliazione personale autoinflitta dagli individui appartenenti spesso alla classe media con possibilità di ricevere un’istruzione scolastica quando, per colpa di un sistema economico-lavorativo logoro e marcio da anni e decenni di negligenza politica e corruzione stato-industria, si è costretti a mentire sulle proprie capacità, giocando a ribasso su se stessi, chiedendo disperatamente lavoro, qualsiasi lavoro, nel momento in cui si accorge che le promesse sperperate dalle classi sociali più in alto di un lavoro nobilitate e appagante conquistato a colpi di tasse sull’istruzione sempre più alte erano solo menzogne.

Ecco allora che ciò che è esteticamente umiliante diventa una virtù di libertà e ciò che dovrebbe nobilitare e far respirare diventa la vera tortura di sottomissione.

Tutte le immagini sono collage di Inchiostro Lisergico, anteprima della raccolta “What am I going to do?”. Link alla pagina di Inchiostro Lisergico qui.

Brano consigliato: 99 Miles Of Bad Road – Eyehategod.

Come quasi tutte le canzoni della band, il senso del testo non è importante per la divulgazione del messaggio. La canzone è un blues immerso fino ai capelli nelle paludi della Louisiana e il titolo lascia aperte diverse domande secondo me: la “cattiva strada” è tale perché ci danneggia? O siamo noi che aspettiamo sul ciglio dell’asfalto il momento di rovinare una bella gita ad una famigliola noncurante di noi e della merda del mondo?

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