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Intervista ai La Inquisición

Chiacchierata con la band punk di Barcellona La Inquisición

Formata nel 2015 la band spagnola ha pubblicato due album, “LVX” e “Tenevrae” e diversi singoli ed EP, l’ultimo dei quali “Uroboros” è uscito la scorsa estate. La band, accompagnata da questo immaginario mistico e oscuro, ci ha colpito subito e ci ha fatto venire voglia di saperne di più, motivo per cui abbiamo contattato La Inquisición per questa intervista!

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Radio Punk: Ciao ragazzi e benvenuti nella nostra ‘zine! Partiamo dall’inizio: come e quando vi siete formati e come vi siete conosciuti? In quali altre band avete suonato prima dei La Inquisición?

La Inquisición: Più o meno ci conosciamo da sempre, prima di formare La Inquisición avevamo una band chiamata Secret Army che pensavamo avesse completato il suo ciclo vitale, così abbiamo deciso di formare La Inquisición. Poi abbiamo suonato in molte band di diversi generi, Malarians, Último Asalto o Seeds of Hate per citarne alcune.

Radio Punk: Le vostre tematiche sono spesso tenebrose e a volte sembrano legate ad aspetti religiosi/filosofici. Visto che il nostro pubblico non ha dimestichezza con lo spagnolo, vi va di spiegarci i temi che affrontate e cosa volete comunicare al vostro pubblico? 

La Inquisición: Non credo che l’argomento dei nostri testi rientri in un’unica tematica, ci poniamo molte domande filosofiche, politiche o addirittura spirituali. Se c’è qualcosa che definisce la nostra intenzionalità è: raccontare una storia, creare un racconto, sempre da un punto di vista molto personale. In generale quello che vogliamo è trasmettere sentimenti. Al di là di ogni discorso, credo che i diversi argomenti li trattiamo da una prospettiva in cui la narrazione è parte del messaggio e allo stesso tempo crediamo che il linguaggio sia un modo di fare musica.

Radio Punk: Siete una band che sta suonando parecchio in giro, in Italia dovevate venire ma poi c’è stato il Covid. Pensate di tornare? So che avete suonato anche in diversi Stati, in quali situazioni vi siete trovati meglio e in quali Paesi vorreste tanto andare a suonare per la prima volta?

La Inquisición: Al momento non stiamo suonando molto perché stiamo preparando il terzo album. Abbiamo suonato dappertutto per tanto tempo, ora abbiamo una proposta per l’Italia, che speriamo si realizzi! La verità è che ci piace molto suonare… Abbiamo un ricordo speciale per esempio di quando siamo stati in Messico o in Serbia e ci piacerebbe molto andare in Cile o in Colombia dato che sappiamo che lì la gente ascolta la nostra musica.

Radio Punk: …Invece in Spagna com’è la situazione? Come se la passa la scena punk spagnola, basca, catalana e in particolare a Barcellona, la vostra città?

La Inquisición: Siamo un po’ scollegati dalla scena in generale, ma ci sono nuove band molto valide e altre meno… Ogni luogo ha le sue caratteristiche, in Euskadi in questo momento c’è un sacco di gente molto giovane che ascolta questa musica, è incredibile come ai concerti di band locali e giovani si riuniscano più di 1000 persone. Nella nostra città e in Catalogna è molto diverso, ad esempio, non c’è un ricambio generazionale così netto. Ma ci sono band molto valide come gli Enemic interior o i Brux.

Radio Punk: “El Himno de España”, una delle poche canzoni che credo di aver capito è un anti-inno in chiave anti-nazionalista. Giusto? Affrontate anche tematiche più sociali e politiche nei vostri testi? 

La Inquisición: Esatto. Come dicevo prima, non tendiamo a concentrarci su questioni concrete, ma piuttosto su certe domande che ci poniamo in momenti specifici, spesso trasmesse in modo viscerale ma sempre personale. In realtà in generale vorremmo distruggere le circostanze negative del mondo, ma a volte ci limitiamo a riflettere su di esse. 

Radio Punk: …più in generale rimanendo in questo ambito. Quanto sono importanti per voi valori come l’antifascismo, l’antirazzismo, l’antisessismo e l’anticapitalismo? Ci sono delle tematiche e delle lotte alle quali vi sentite maggiormente legati? E quanto conta per voi l’etica DIY?

La Inquisición: Ognuno di noi attribuisce un peso individuale a certe idee in base al proprio modo di vedere il mondo e non abbiamo un programma specifico come gruppo. Anche se tutte le cose che hai menzionato sul fascismo, il razzismo, il capitalismo e il sessismo sono idee che affrontiamo in modo chiaro e diretto. Forse c’è una parte del gruppo che è più legata alle lotte animaliste o antispeciste e tutti condividiamo una visione generale del mondo in cui una decrescita e un ritorno a una vita più semplice, legata alla natura, è necessaria per la sopravvivenza del pianeta e della specie umana. Per noi non c’è niente di più bello dell’autosufficienza, della non dipendenza e del pensiero indipendente, quindi parte della cosiddetta etica DIY è una pietra miliare del nostro modo di relazionarci nella vita.

Radio Punk: Parlando della musica, suonate un punk molto particolare, con tantissime influenze diverse. Mi viene in mente quindi di chiedervi, da chi è composto il vostro pubblico, dato che possiamo trovare influenze oi, punk, metal e altro ancora nel vostro sound?

La Inquisición: La verità è che da un po’ di tempo a questa parte il pubblico è qualcosa di molto indefinito e come dici tu c’è un po’ di tutto. In particolare ci piace vedere che ora ci sono un bel po’ di giovani in alcuni posti e soprattutto che ci sono sia ragazzi che ragazze! Per noi, ovviamente, tutti sono i benvenuti e alla fine i concerti sono un punto d’incontro per persone con mentalità allineate a una concezione oscura della realtà, che vogliono evadere dalla loro vita per un po’… Un po’ come noi.

Radio Punk: Ormai che siamo entrati nel vivo della discussione, raccontateci un po’ di voi fuori dalla band. Fate altri lavori? Vi piacerebbe vivere di musica? Quali altri hobby e passioni avete al di fuori del suonare?

La Inquisición: Sì, certo. La musica non è il nostro lavoro, è il nostro hobby… Credo sinceramente che la parola d’ordine non sia “vivere” ma “sopravvivere”. Esiste una sorta di idealizzazione del mestiere di musicista ed è una sinergia che non ci interessa troppo, la verità è che molti nostri colleghi che si dedicano solo a questo sono come gli squali, o ti muovi o muori, o suoni o muori. Pensiamo che sia bello che ci siano persone che lasciano tutto per vivere il loro sogno, pensiamo che sia l’atteggiamento più lodevole e forse se fossimo più giovani sarebbe qualcosa che prenderemmo in considerazione, chi lo sa? Ma oggi siamo felici del nostro modo di fare e non dipendiamo dalla band o da altri per nulla. Oltre alla musica ci piace stare insieme, mangiare, andare in montagna, bere birra, stare con la famiglia e cose del genere.

Radio Punk: In Spagna mi sembra che sia molto diffuso l’utilizzo di Spotify nel punk diy, invece qua in Italia è molto meno usato. Voi cosa ne pensate di Spotify? E cosa ne pensate della musica in formato fisico nel 2023? 

La Inquisición: Non saprei, pensiamo che più persone ci ascoltano, meglio è. Spotify, come tutte le aziende del mondo virtuale, è un’azienda capitalista che vuole che tu passi dei minuti sulla sua piattaforma, o che tu paghi gli abbonamenti. In breve, come tutte queste aziende di intrattenimento tecnologico, vogliono che tu dipenda da loro… Per rendersi essenziali nella tua vita. Ecco perché per noi il vero valore sono i dischi… Sono belli, si possono toccare, si possono mettere su e hanno un sacco di lavoro alle spalle. È l’emblema del mondo fisico, rispetto a qualcosa di virtuale e inerte come piattaforme e schermi.

Radio Punk: La scorsa estate è uscito “Uroboros”, avete già in cantiere un nuovo lavoro? Quali progetti futuri ci sono? Miraccomando venite a suonare in Italia!

La Inquisición: Mentre rispondiamo a queste domande, siamo impegnati nella preparazione di quello che sarà il nostro terzo LP, come per ogni cosa, stiamo andando al nostro ritmo senza fretta. Inutile dire che non vediamo l’ora di venire in Italia, speriamo che i pianeti si allineino presto!

Radio Punk: Visto che avete un sacco di esperienza avendo suonato molto in giro, chiudiamo l’intervista chiedendovi quali sono stati i momenti più belli e quelli più assurdi che vi sono capitati in giro! 
La Inquisición: Ci sono stati momenti di ogni tipo nella storia del gruppo, ma qualcosa che ricordiamo con grande affetto e che ci fa sempre sorridere sono i viaggi in Serbia e in Messico.

Foto di copertina fatta a Manresa da Mr Beltza

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