Intervista ai Turn Against

Poker d’assi servito, la nostra chiacchierata con il gruppo hc ferrarese

Il quartetto lagunare ha appena cacciato fuori il suo quarto capitolo di vita “Memori”, 4 lavori come 4 sono i suoi componenti. Stiamo scrivendo dei Turn Against, gruppo Hardcore/Post-HC della provincia di Ferrara, in particolare tra “Magnavacca” (PortoGaribaldi) e San Giuseppe di Comacchio.
Attivi dal 2010 e con più di un centinaio di concerti sparsi per lo stivale sul groppone, nascono come band OI! per poi mutare il loro suono in una colata di puro punk HC tagliente, struggente a volte massiccio, se i primi due lavori (“Sempre fregati” e “Morte accidentale“) sono rivolti a vicissitudini sociali con gli altri due capitoli (“Desert” e “Memori“) si cerca di far capire le difficoltà del vissuto quotidiano con la consapevolezza e rassicurazione che non si è soli ad affrontare tutto questo. Ci sarebbe da scrivere tantissimo di loro ma basta con i preamboli, facciamo parlare i diretti interessati!

RADIO PUNK: Ciao ragazzi e benvenuti. Presentatevi pure in totale libertà.
TURN AGAINST: Bella rega, siamo 4 fratelli, due di sangue ovvero Meo (Matteo) e Bucci (Michele) rispettivamente cantante e batterista e altri due acquisiti cioè Mariolo (Matteo) e Massi (Massimiliano), bassista e chitarrista.

RP: Avete appena compiuto i 10 anni di attività, vi va di riavvolgere il nastro e raccontarceli in poche righe?
TURN AGAINST: Sicuramente non ci saremmo mai aspettati di arrivare a 10 anni di attività (anche se li festeggeremo ufficialmente dopo l’estate), non sono tanti ma per noi è un bel traguardo. 10 anni di alti e bassi, tanti cambiamenti sia personali che a livello di gruppo. Avendo iniziato da molto giovani abbiamo attraversato insieme il periodo adolescenziale, cosa che ha consolidato il nostro rapporto diventando letteralmente “fraterno”. Inizialmente siamo partiti con formazione a 5 ovvero con due cantanti. Nel 2013 Valerio purtroppo ha deciso di lasciare il gruppo, senza intaccare il nostro legame nei suoi confronti. Successivamente abbiamo provato a mantenere due voci, prima con la Nana (notissima cantautrice della scena folk/punk) e poi con Palmiro (nostro amico compaesano datosi rammaricamente alla trap). Dopo 1 anno di transizione e ridimensionamento abbiamo deciso di rimanere con la formazione attuale.

RP: Momento Merchandising. Parlateci del vostro ultimo lavoro “Memori” (Mentre scrivo questa intervista lo sto ascoltando ed è un EP devastante, NDR).
TA: L’EP “Memori” prende il nome dalla prima traccia, che racconta appunto delle nostre memorie vissute circa in 4 anni nella nostra casa di campagna. Le altre due tracce, indirettamente, rimandano comunque a questo concetto di memoria: “Giustificazioni“, in maniera più introspettiva, racconta di uno stato emotivo più disturbato, mentre “Quieto vivere” affronta tematiche più attuali e non, volendo mettere in risalto gli ideali vissuti e trasmessi dai nostri nonni. Nonostante siano solo 3 brani, ci abbiamo lavorato a lungo. È stato registrato in un paio di giorni in presa diretta all’Animal House Studio di Ferrara da Federico Viola, ormai nostro produttore di fiducia. All’interno del CD vi sono due jam session registrate per ammazzare un momento di noia psicoattivo. L’artwork è stato pensato e realizzato dal nostro chitarrista Massi, e rappresenta in copertina la foto di un luogo a noi molto caro e sul retro il nostro fortino campagnolo. È uscito in formato CD digipack questo dicembre appena passato grazie anche all’aiuto di varie distro quali Rumagna Sgroza, True Believers, Tuscia Clan e ovviamente voi di Radio Punk!

RP: Come vi è venuto in mente di formare una band, qual è stata l’esigenza e quali i gruppi e generi di riferimento?
TA: Venivamo da due progetti diversi: Meo, Bucci e Valerio suonavano in un gruppo street/punk chiamato “Rigurgit’oi”, mentre Mario e Massi suonavano del punk/rock nei “Codici a barre”. In seguito allo scioglimento di entrambe le band, vista la scarsa presenza di gruppi sul territorio, ci siamo subito trovati e abbiamo condiviso le nostre passioni e gusti musicali. Decisi fin da subito e con le idee chiare, abbiamo dato vita al progetto Turn Against. Oltre ai gruppi che hanno segnato la nostra adolescenza tipo Nofx, Derozer ecc, maggiormente siamo stati influenzati da gruppi della scena italiana come Grandine, Affluente, Strange Fear, Straight Opposition, Ingegno, La Crisi, Lyon Estate ecc.

RP: Come scritto nell’introduzione i primi due album sono nettamente differenti dagli ultimi due sia dal punto di vista musicale/tecnico sia per le tematiche trattate. Potete spiegarci questo cambio di stile?
TA: Partendo dal presupposto che non ci siamo mai incentrati su un genere preciso, ma abbiamo sempre espresso quello che ci viene da dentro, il cambiamento di stile è avvenuto di pari passo alla nostra crescita. Crescendo, siamo stati influenzati da nuovi generi musicali e ciò che né uscito è questo, senza decidere dove andare ma facendoci trascinare dalle idee.

RP: Parlateci di Pozzo Rosso che, per chi non vi conosce, è il vostro quartier generale, una sorta di fucina dove nascono le vostre idee, una casa di campagna lontano da dinamiche urbane dove, per chi è stato lì, si respira tutto in maniera più lenta… Una bella scelta di vita.
TA: Per varie necessita abbiamo dovuto lasciare la nostra storica sala prove “BaraccaOi” a Portogaribaldi, a due passi dal mare. Il desiderio era di andare verso la campagna per rimanere più a contatto con la natura e il DIY. Trovammo una casa con in mezzo al giardino un pozzo, che pitturammo di rosso con vernice riciclata. Da qui nacque il nome Pozzorosso, che divenne il nostro quartier generale dove realizzare tutte le idee. Non vi sveliamo altro perchè presto lo scoprirete nel video di Memori.

RP: Tutti i vostri lavori sono stati creati nella più completa forma auto-produttiva. Chi vi conosce poi di persona sa che il DIY è molto importante per voi. Questo influisce anche nelle vostre scelte quotidiane?
TA: In ogni scelta presa nella vita quotidiana e nelle 4 produzioni che sono uscite sotto il nome di “Turn Against” abbiamo cercato di arrangiarci con le nostre forze, molto spesso aiutati da amici, coinvolgendo quindi più realtà DIY, cercando di rimanere il più possibile lontano da logiche di profitto e di competizione. Grazie a questo, siamo riusciti ad arrivare fino a qui, CONDIVIDENDO.

RP: Sappiamo benissimo che curate ogni cosa in ogni minimo dettaglio e per questo i vostri lavori hanno tempi dilatati ma con un prodotto di altissima qualità, perciò la domanda è questa: cosa dobbiamo aspettarci per il futuro? Non fateci aspettare troppo!
TA: Sul non fateci aspettare troppo non garantiamo niente, ma il 2020 è il decimo anno e siamo già all’opera per un nuovo lavoro molto particolare, aspettatevi l’inaspettabile!

RP: Che cosa significa per voi il punk/hardcore? Ritenete che occorra prendere posizione, contro fascismo, razzismo, sessismo e dinamiche di sfruttamento e quindi capitaliste?
TA: Il punk/hc è l’espressione di un sentimento di rabbia, odio, disagio e critica sociale. Nella società odierna, antifascismo, antirazzismo, antissessismo ecc, sono ideali importanti da difendere, lo abbiamo sempre fatto e continueremo a farlo.

RP: Vi ringraziamo nuovamente per la disponibilità e vi lasciamo il consueto spazio libero per dire quello che vi va ai nostri lettori! Alla prossima, ciao!
TA: Intanto un ringraziamento speciale va a voi di Radio Punk e a Ciruz di True Believers (Distruggi la Bassa) per averci dato la possibilità di fare la nostra prima intervista! Detto questo, tutto ciò che vi vogliamo dire in aggiunta a questa intervista ve la diremo solo a quattr’occhi, quindi vi aspettiamo ai prossimi concerti: 23 febbraio Stella Nera a Modena, 6 marzo a Civitanova Marche all’Officina Jolly Roger e 7 marzo dagli amici del Tuscia Clan alla Cantina del Gojo.

Lo spirito continua!!!