Intervista con gli MDC!

Ciao a tutti, inizio dicendo che è un immenso piacere poter scambiare quattro chiacchiere con delle leggende come voi. Come vi presentereste a quei quattro che ancora non sanno chi siete?
Sono David Dictor, il cantante e l’autore di gran parte dei testi degli MDC. Tra i componenti storici degli MDC Ron Posner, Alschvitz e i bassisti Franco Mares e Mikey Donaldson. Attualmente il bassista e il chitarrista sono Mike Smith e Russ Kalita che suonano da 12 e 8 anni. Negli MDC hanno suonato più di una dozzina di persone per uno, due, o tre anni in almeno 1 o 2 album. Gli MDC hanno realizzato decine di raccolte fondi per motivi politici. Per la prevenzione e la chiusura di impianti nucleari, molte cause per i diritti degli animali, sentiamo l’esigenza di comunicare attraverso eventi ed azioni dirette qui e nel resto del mondo. Gli MDC nascono come individui con la volontà di far parte di una punk band che esprime opinioni politiche. Eravamo e siamo frustrati per lo stato delle cose sulla fame, la povertà e l’uguaglianza fra i cittadini del mondo. Una persona su cinque al mondo soffre di malnutrizione e fame. Il mondo e gli Stati Uniti spendono trilioni in guerre, eserciti e la complessa rete di mercanti di morte mentre depredano la ricchezza mondiale, instillando paura per spendere sempre più risorse. Malattie come cancro, epatite C/cirrosi epatica e il morbo di Parkinson colpiscono e uccidono milioni di persone l’anno. La ricerca genetica è sottofinanziata in favore delle guerre. E’ un circolo vizioso. Scriviamo canzoni politicizzate su questi argomenti che secondo noi vanno trattati. “The Multi-Death Corporation” descrive la mentalità di coloro che spingono verso la guerra e le armi. Parliamo delle multinazionali che spendono enormi somme per comprare le elezioni. Come è possibile? Perché la polizia ha tanto potere? Perché pensiamo di essere in pericolo. Le grandi aziende usano le forze di polizia per mantenere il controllo su Nativi, minoranze, operai, … il complesso militare/industriale/borghese ci tiene in un costante stato di paura, e la polizia usa la violenza per mantenere il controllo. Le aziende come McDonalds sono responsabili di 1) la distruzione delle foreste pluviali per coltivare i cereali per il bestiame. 2) della grande quantità di cereali necessari per nutrire il bestiame, ci vogliono 20 volte di più di cereali per creare mezzo chilo di proteine animali rispetto alle proteine vegetali. 3) di poche persone miliardarie mentre tutti gli altri hanno pochissimo. 4) della propaganda per avere successo e far credere alla gente di avere bisogno dei loro prodotti. 5) della pubblicità per vendere sempre di più. Così abbiamo miliardi di hamburger da bovini macellati, alimentati con cereali cresciuti a spese delle foreste pluviali. Vogliamo promuovere un’alimentazione su base vegetale. Proteggere e lasciare in pace gli animali e passare a una dieta vegetale in modo che tutti possano mangiare… il barbaro assassinio di 70 miliardi di animali l’anno per l’industria alimentare è insostenibile. Causa inquinamento e utilizza grandi quantità di acqua ed energia, ed è brutto e sbagliato.

Facciamo un po’ di chiarezza sul vostro nome: MDC. E’ l’acronimo di quante cose e che cosa rappresenta?
Mdc è l’acronimo di Millions of Dead Cops (Milioni di Sbirri Morti) che sostengono e proteggono le Multi Death Corporation (Aziende Multimortali) per servire Millions of Damn Christians (Milioni di Dannati Cristiani) a spese di Millions Of Dead Children (Milioni di Bambini Morti).

Sappiamo che con i The Elected Officials state facendo un documentario intitolato “Anarcho Asia”. Cosa ci dite a riguardo e quando uscirà?
So che stanno girando un documentario su gruppi dell’Indonesia che aiutano le loro società fornendo direttamente cibo alle persone e occupandosi delle situazioni difficili. Sui punk giapponesi che salvano le persone nelle zone intorno alla centrale nucleare dove i livelli di radiazioni sono molto alti. Sui Rebel Riot della Birmania e la loro opera per promuovere una strada non violenta in una società in cui si scontrano Buddisti e Musulmani.

Com’è andato questo tour intenso che avevate ad ottobre? Avete già nuove date pianificate?
Andare in Indonesia e Malaysia è stato intenso… povertà con un governo estremista islamico… il tour negli USA molto meno intenso per me… ma per quanto riguarda il pubblico… il Texas ha la scena più scatenata. Abbiamo finito il tour pochi giorni fa. E a gennaio 2018 abbiamo un tour di 5 giorni in California e poi in Giappone per 10 giorni fino al 25.

A quando una nuova visita in Europa e anche in Italia magari?
Stiamo lavorando con Guru Renato dei Neid sul mio libro che uscirà in Italia e stiamo ultimando l’album acustico degli MDC che potrebbe essere distribuito anche in Italia. In Agosto concerti DRI/MDC … non riesco a star fermo.

Cosa significa per voi suonare punk ancora oggi dopo tutti questi anni?
Per me significa la stessa cosa perché siamo sempre allo stesso punto. Inquinamento, ingiustizia economica… basta sottrarre Reagan e aggiungere Trumpf… Punk è il messaggio. E’ appena uscito il nostro disco Mein Trumpf. E’ punk. Sì, direi proprio che è punk.

A proposito di quest’ultima domanda, parlateci a proposito del vostro ultimo disco “Mein Trumpf”. Quali tematiche affronta questo nuovo disco?

Ecco la prima recensione che ho visto, è scritta da Vice Magazine di New York:
“Le leggende del punk MDC tornano con “Mein Trumpf”, il primo album completo in 13 anni. Costituitisi nel 1979, gli MDC sono stati una delle prime hardcore band degli USA, e hanno una storia illustre nella scena underground punk. Coerenti difensori dei diritti di gay, trans, animali, minoranze etniche, gli MDC hanno influenzato e hanno collaborato con i più grandi nomi della scena. La band è reduce da un tour in UK/UE di sette settimane, con ulteriori date da annunciare. Rendiamocene conto, se mai c’è stato un momento per noi vecchi punk rocker e quelli tra voi nuovi nel movimento, ora è il momento di trasformare le parole in azioni. Abbiamo atteso album e canzoni punk dirette alla nuova vergogna degli USA, il presidente Tr*mp. Ci sono voluti i leggendari anarco- punk, gli MDC per realizzare il primo vero album anti-Trump. Che si apre con la lunga title track, “Mein Trumpf”. La canzone sovrappone il discorso “costruiamo un muro” di Trump a un discorso di Hitler. Passa da una parte tranquilla, quasi una ballata, al rockabilly al punk rock con un testo pieno di riferimenti all’uomo narcisista col tema costante di “What the Trump is going on?” (che Trump sta succedendo?). Attacca le fake news di Trump e lamenta che i ‘deboli sostengono i forti.’ E’ uno sforzo epico accessibile e provocatorio. La canzone successiva è “Working For Satan” in cui gli MDC accelerano con la batteria, chitarre pesanti e la voce in primo piano che aiuta il testo ad avere la predominanza che merita. Gli MDC sono arrabbiati come quando li ho visti per la prima volta di spalla ai Dead Kennedys nei primi anni 80 e restano altrettanto importanti. “Muscle Cars” parla della cultura banale di provincia e ha un accento quasi jazz con un tocco hardcore. “Drones” è un attacco frontale sulla vigliacca guerra dei droni con un intricato lavoro di chitarra e batteria e, come la maggior parte dei brani dell’album, cambia temi permettendo agli MDC di intrecciare tempi e approcci musicali diversi per sostenere i testi taglienti. In Haldol un tocco a spirale di chitarra è sostenuto da una batteria incalzante e la canzone ha un tono minaccioso, seguita dalla eccellente “Just For Today”. Qui un potente riff punk sostiene un testo magistrale con versi basati su una presentazione agli Alcolisti Anonimi e un ritornello pieno di speranza e ottimismo – per me è uno dei migliori pezzi punk rock del 2017! La settima delle 12 canzoni è “Don’t Open The Door” con un altro attacco alle autorità sull’immigrazione e la loro ricerca porta a porta di “immigrati irregolari” – non aprire la porta è un consiglio legale in forma di pezzo punk. “Mouth Full Of Gimme” è un pezzo hardcore che suggerisce che bisogna vivere donando e attacca gli individui che sono “i primi a prendere, gli ultimi a donare e vivono la vita come un setaccio”. Sembra tratta da una storia personale e i ragazzi sono incazzati! Gli MDC continuano con l’attacco sui temi che più li irritano con “My Show”, in cui un ritmo quasi funky/ska sostiene il discorso sui truffatori nel campo musicale, economico, ecc. “Product Placement” con una introduzione umoristica che si sviluppa in un vero rock hardcore che attacca il capitalismo e la cultura del “Compralo subito”. La penultima traccia è giusto in tempo per le vacanze di Natale e l’introduzione di Merry Fucking Christmas è sostituita da un veloce punk rock che lamenta la situazione critica dei poveri in questo periodo dell’anno. L’album si conclude con una versione del Born To Die, No Trump, No KKK, No Fascist USA che si è sentito ai concerti dei Green Day, e alle manifestazioni Antifa e anti-Trump. Incisivo, arrabbiato e potente con una batteria incalzante e assoli di chitarra intervallati da un approccio hardcore da pogo. Gli MDC, come i Conflict cono rimasti fedeli alle loro radici, alle loro idee e questo album si presenta autentico, impegnato e appassionato. Per me è uno dei migliori dell’anno e speriamo spinga alla resistenza tutta la nuova generazione!”
Il cd è uscito ma l’album è pronto a uscire il 23 novembre e potete trovare tutti i dettagli qui.

Che argomenti affronta?
Beh parla soprattutto di Trump ma affronta anche i diritti degli animali e i problemi con la polizia.

Quanto è importante per voi la filosofia del Do It Yourself?
Significa che stiamo lontani dalle grandi aziende perché vendono l’ambiente e l’alcool.

Com’è la situazione negli USA a livello di collettivi politici antifascisti e di squat/centri sociali? Qual è il Paese che vi è sembrato più attivo da questo punto di vista, in questi ultimi tour?
La destra nazista si è rafforzata grazie a Trump e alla sua intolleranza verso l’immigrazione. Tempi duri per il mondo. Avremo bisogno di voi perciò tenetevi pronti.

Cosa ne pensate dell’attuale situazione del punk in giro per il mondo?
Mi piace ciò che coglie Sophie nei suoi film. Io e lei siamo entusiasti del coinvolgimento dei gruppi politicizzati. I Rebel Riot della Birmania e molti gruppi di persone politicizzate in Indonesia… abbiamo collaborato con il gruppo “Ponti”.

Da band politicizzata quale siete da sempre, cosa direste a quei gruppi che invece “fanno i punk” ma difatto non mandano nessun messaggio di lotta contro fascismo, capitalismo, razzismo, sessismo, omofobia, autoritarismo e militarismo?
Direi che per ogni band c’è almeno una band politicizzata. Si bloccano cercando di fare i fighi.

Quanto è difficile rimanere una band dopo tutti questi anni?
Beh la mia filosofia è tu puoi andare via ma io resto nella band. Finora ho avuto 4 chitarristi, 5 o 6 bassisti… Al alla batteria è sempre rimasto con me, siamo i due “a vita”.

Cosa c’è nel futuro degli MDC?
Il futuro è oggi… continueremo a fare tour e registrare. Questa è la vita che abbiamo scelto. La amo.

Intervista a cura di E.C. e T.S.

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