Intervista con i For I Am al PRH 1.8

Pop punk, energia e una leader carismatica: vi presentiamo i For I Am

For I Am, band punk rock belga, si è esibita in un’ottima performance live sul beach stage del PRH. Ed ecco la nostra chiacchierata con Hanne, cantante della band!

RP: Prima di tutto, grande concerto! Ottimo lavoro, ragazzi. Quindi, la prima domanda che faccio a tutte le band con cui ho la possibilità di parlare. Qual è la vostra impressione sul festival?
FIA: Oh, mio Dio. È il miglior festival di sempre. Siamo venuti qui per la prima volta nel 2015, con il nostro chitarrista e quella che ora è sua moglie. E subito ci siamo innamorati. E’ il miglior festival del mondo. Ci sono i cocktail. C’è un ambiente super, super bello. C’è un fiume. Le band sono super. Fanno un’ottima selezione delle band. Quindi sì, ci piace molto. È il nostro paradiso, un paradiso punk!

RP: Per quanto riguarda la scena punk rock, pensate che stia cambiando? E come vedete la scena ora? Ora che ne fate parte…
FIA: Penso che il punk fosse più diffuso negli anni ’80-90 e 2000. Ma proprio per questo ora ha il suo fascino, penso, in qualche modo, perché, beh, siamo cresciuti ascoltando musica punk. I miei gruppi preferiti erano No Use for A Name, Bad Religion. Forse alcuni gruppi meno conosciuti come gli Inspection 12 e cose del genere. Ma ho sempre amato la musica punk. Sono sempre stata coinvolta nella musica punk perché mio zio aveva una webzine negli anni 90. Si chiamava punkupdates.com, ed era piuttosto diffusa, in tutta Europa. E così, mi mandava sempre un sacco di album, canzoni e gruppi da ascoltare. E lo facevo. Ed è questo che mi ha portato al punk. E ne sono grata. Perché quando avevo 12 anni, ho fondato la mia prima band punk con alcuni compagni di scuola. E a quel tempo, era una cosa normale da fare. Tipo, c’erano molte band nella mia scuola, almeno tre o quattro, formate da persone della stessa scuola – e suonavano punk. Era bello a quei tempi. Ora sono un’insegnante, in realtà, nella stessa scuola. E questo mi dà modo di confrontare le due cose. E quando ero alle superiori, circa 15 anni fa, ti dicevano: “Ehi, sei in una band?” E ora invece: “Chi è il DJ?”. Non ci sono più band, il che è un vero peccato. E penso che in qualche modo, si possa vedere qui. Se venite a questo festival, per esempio, o – veniamo dal Belgio, quindi se andate al BrakRock o Groezrock – tutti questi festival, penso che l’età media sia la nostra, 30 anni. Ti dirò, non so se gli piacerà, ma il nostro batterista è molto giovane, perché avevamo un altro batterista. Ma cose che capitano nella vita, ha deciso di lasciare la band. E allora ci siamo messi a cercare un altro batterista. Ed è stato un po’ difficile. Ma d’altra parte, c’era questo ragazzo, che era molto interessato fin dall’inizio. Ed aveva 17 anni, il che ci sembrava fantastico perché, ok, siamo molto più grandi di lui. Ma è il figlio di Pierre, che è nei FOD. Quindi, sì, fa parte della famiglia. Ed è per questo che è ancora interessato al punk. Ma credo che sia un’eccezione, purtroppo. Non lo so, forse tra 20 anni, il punk sarà di nuovo di moda. Parlavo con Tom degli Almeida ed eravamo d’accordo che forse questa è una buona cosa, ora in questo periodo. Il Punk Rock Holiday è un piccolo paradiso. E’ per le persone che amano il punk e si divertono ancora. E’ solo un piccolo paradiso, dove possiamo essere noi stessi. Dove a nessuno frega un cazzo di niente, ci si può vestire come si vuole, si può essere la persona che si vuole. E questo per me è sempre stato il punk, essere chi vuoi. Ho solo desiderato che i miei studenti lo vedessero. Che avessero potuto vivere una cosa del genere.

RP: Sono d’accordo. Beh, il punk ha sempre trasmesso anche un messaggio. Voglio dire, la maggior parte delle band ha anche un messaggio politico. Oppure, non so, anche se si divertono, trasmettono un messaggio. E nella nostra situazione politica, in questo momento, abbiamo bisogno di questo più che di un semplice DJ. Pensate che forse gruppi come voi o gruppi più grandi, o gruppi più piccoli, possano aiutare i ragazzi ad affrontare la società?
FIA: Almeno questo è quello che spero. Un sacco di rapper o, non so, la musica techno o qualsiasi cosa sia di moda ora, parla di sesso. Che è la cosa più importante al mondo in questo momento, per ogni adolescente e per tutti. Ed è un peccato. Penso che il messaggio principale che noi, come band vogliamo trasmettere è… so che ci sono molte band molto coinvolte politicamente. Noi lo siamo in una certa misura, non così tanto, non così tanto come altre band. Ma per il nuovo album, è una piccola anticipazione, abbiamo una canzone che parla di politica. Non siamo una band politica, ma siamo antifascisti. Siamo contro tutto ciò che è contro l’uguaglianza e tutto il resto. Quindi, vogliamo assolutamente diffondere questo messaggio. D’altra parte, pensiamo che ci siano molte band che lo fanno, il che è una buona cosa. Quindi, vogliamo essere la band che si concentra anche sugli aspetti positivi della vita. Come il divertimento, l’amore, gli amici, essere felice di essere chi sei, non importa chi sei, non importa che aspetto hai. Sei tu e devi essere tu. E penso che questo sia uno dei messaggi più importanti.

RP: Che è, comunque, politico, credo.
FIA: Sì! Hai ragione. Essere ciò che si vuole essere è un messaggio politico. Ed è quello che cerco di insegnare anche ai miei studenti. Insegno loro a non giudicare nessuno. E questa è una cosa molto difficile nell’insegnamento ai bambini – beh, bambini, sto parlando di ragazzi e ragazze dai 16 ai 18 anni – sono quasi adulti. E questa è un’età molto difficile. Hanno molte influenze dai social media, e quello che cerco di insegnare loro, il che è molto difficile, è come avere una prospettiva ampia. Ascoltare tutti prima di esprimere un giudizio. E vedo che ora sta diventando sempre più difficile farlo per loro. Perché non faccio nomi, naturalmente, ma ho avuto questa discussione con uno dei miei studenti, e stavamo parlando, per esempio, di essere un transgender, che è qualcosa che si sta normalizzando il che è, naturalmente, una buona cosa. Perché si è come ci si sente, fondamentalmente. E uno dei miei studenti ha detto: “Oh, beh, – abbiamo qualcuno nel nostro staff che è transgender – non lo farò, non lo chiamerò donna”. E gli ho chiesto: “Che cosa ti dà il diritto? Questa donna non è mai stato un uomo. Allora perché pensi di avere il potere di dire qualcosa di diverso da questo?” Penso che sia importante farli pensare a quello che dicono perché a volte giudicano troppo facilmente. Come: “Questo è quello che penso. E sono libero di esprimere ciò che penso perché la libertà di parola è…..” – Sembra così americano! – ride – Si può avere la libertà di parola. Ma pensa a chi stai ferendo, ne vale la pena? Essere in grado di mettere sulla bilancia quello che penso e quello che ossessionerà una persona per tutta la vita. E questo è qualcosa che voglio davvero insegnare ai miei studenti. Ma voglio anche trasmetterlo nella mia musica, sai, il che è molto importante. Ed è per questo che ho sempre amato la musica punk.

RP: Quindi, tornando a parlare di musica, mi hai dato un’anticipazione sul prossimo album. E in realtà, la domanda successiva è: quali sono i vostri progetti per il futuro? Puoi dirmi qualcos’altro sull’album?
FIA: Sì, sicuramente! Il release party è il 16 novembre. Probabilmente l’uscita ufficiale avverrà una settimana prima. Ora stiamo parlando con diverse etichette. Per ora non ne siamo sicuri. Ma siamo molto emozionati. Ci stiamo lavorando da due anni e siamo pronti a presentarlo al mondo. Sarà diverso. Cioè siamo ancora noi – For I Am – ci sarà ancora l’allegro pop punk. Ma penso che i testi saranno più maturi, forse il suono sarà più maturo, credo. È difficile da spiegare.
Odiamo gli album con un sound troppo uniforme. Così, abbiamo cercato di avere il nostro sound, ma con un’atmosfera diversa per ogni canzone. Penso che questo sia importante per noi in questa fase. Ma siamo davvero, davvero, davvero, davvero, davvero felici di questo. Il nostro produttore è un genio. Abbiamo registrato tutto alla Big Dog Recordings con lui. Ci sente, sa chi siamo. Sa cosa vogliamo. Sappiamo com’è fatto. Quindi, in pratica, è un’armonia perfetta. E penso che lo si possa sentire anche nelle canzoni. E progetti per il futuro… Penso che quando l’album verrà pubblicato, speriamo di organizzare un tour, sarebbe fantastico. Se non altro, la cosa più importante per noi sarebbe poter fare un tour con una band più grande, come supporto per non so chi – ci sono un sacco di band con cui vorremmo fare un tour. E se così non fosse, faremo un tour nostro. E sì, stiamo puntando ai festival, come quest’anno, abbiamo fatto un sacco di cose. Abbiamo fatto un tour in Giappone, che è stato fantastico. Il Giappone è fantastico. Poi abbiamo fatto anche Groezrock, che è il festival della nostra città – abbiamo fatto di nuovo Brakrock e Punk Rock Holiday. Quindi questo è stato un anno fantastico per noi. Vorremmo sicuramente fare altri festival l’anno prossimo come Jera on Air nei Paesi Bassi. Non so, Mighty Sounds…
RP: Puoi raccontarmi una cosa strana che vi è successa sul palco?
FIA: Beh… Oggi abbiamo provato a replicare quello che è successo a Groezrock. Come dicevo, era un nostro sogno adolescenziale poter suonare a Groezrock perché è il festival della nostra città. Tutti, almeno in Europa, conoscono Groezrock. Quindi, eravamo così emozionati di poter suonare lì. E poi ci siamo arrivati. E’ stato molto divertente. Poi nell’ultima canzone, Time and Time Again, tutti salivano sul palco, facevano crowdsurfing, il che era pazzesco. Per me, penso che potrebbe essere la cosa più memorabile che ci sia mai accaduta. Perché è la nostra città, perché questo è il festival dove non vedevamo l’ora di suonare. E poi, con tutti i nostri amici lì, tutti i nostri amici che ballavano… Wow.

RP: Incredibile. Ultima domanda: resterete tutta la settimana?
FIA: Solo io, non tutta la band. Sì, come si può sentire dalla mia voce: sono stata qui tutta la settimana! – ride.

RP: C’è una band che vi piace di più? Ci sono delle band con cui vorreste suonare?
FIA: Questa è una domanda molto difficile. Conosciamo i Masked Intruder, quindi vorremmo sicuramente fare un tour con loro. Conosciamo alcuni dei Teenage Bottlerocket, quindi vogliamo suonare anche con loro. A meno che Milo non mi mandi una mail – ride e parla al mio microfono – Ciao Milo, come stai? Vogliamo suonare con te! No, naturalmente, tutte le più grandi band punk – sarà un sogno che si avvera per noi, suonare con le band più grandi che suonano in questo festival. Una qualsiasi delle band sul palco principale sarebbe wow!

RP: Avremo la possibilità di vedervi anche in Italia?
FIA: Ne abbiamo effettivamente parlato oggi! Perché siamo stati in tutta Europa ma non siamo stati in Italia! Quindi, quello che penso è, quando il nuovo album uscirà, dovremmo cercare di andarci! Perché l’adoro. Penso di essere stata tipo, non dappertutto, ovviamente, ma sono stata in molti, moltissimi posti in Italia, Nord, Centro, Sud, Toscana, Sicilia… Mi piace molto. È il mio paese preferito! Siete così romantici… e il cibo.

RP: Oh, grazie!
FIA: Penso che dovremmo promettere che ci verremo!

Vi aspettiamo!