TEAR ME DOWN, MINORANZA DI UNO, L’ORDEGNO – Pordenone, 13 Settembre 2015

Eccoci qua con nuovo live report in quel di Radio Punk! Oggi recensiremo per voi un gran bel concerto hardcore punk con tre gruppi tutti antifascisti, sia nel vivere quotidiano che nei testi delle loro canzoni. Stiamo parlando del live dei mitici Tear Me Down, uno dei gruppi hc più militanti di sempre, assieme ai Minoranza di Uno (band della provincia di Gorizia) e ai L’ Ordegno (gruppo di Trieste).
Il concerto si è svolto domenica 13 settembre a Pordenone, quartiere Villanova, nel cosiddetto Prefabbrikato, struttura che da oltre 30 anni ospita il circolo libertario E. Zapata (http://www.zapatapn.org/), ed è stato organizzato dal collettivo PN Rebel (https://www.facebook.com/pnrebelfest).
Si inizia verso le 20.30 coi L’Ordegno che subito mettono in chiaro le cose sfoderando riff semplici e diretti assieme a qualche parte decisamente orientata più verso il metal, il tutto condito da una voce urlata che fa molto vecchia scuola e una batteria martellante. Insomma, hc old school bello pesante con testi antimilitaristi, anticapitalisti e libertari cantati spesso e volentieri tra la gente dato che il cantante si muoveva parecchio. 20-30 minuti il cui giudizio è estremamente positivo.
Si passa dopo ai Minoranza di Uno (band che già in passato aveva calcato il palco del Prefabbrikato) che ci regala 30 minuti di alto impatto, anche emotivo, dati i testi ottimamente scritti e cantati, con pezzi come “Luglio” (riferito al G8 e all’omicidio del povero Giuliani) introdotto perfettamente dal batterista.  Il punk tipico della vecchia scuola coi loro riff e la batteria rendono le loro tracce carismatiche e originali. Giudizio anche qui molto positivo e un applauso per i testi anticapitalisti e libertari e per il modo “poetico” col quale sono scritti.
Alla fine della fiera si arriva ai Tear Me Down, che arrivano dalla Germania, sede del loro ultimo concerto e che regalano 30 minuti circa di impatto strepitoso. Si parte con “Prendi Una Posizione” e già i ragazzi davanti si scatenano col pogo e dopo altri due pezzi il cantante Massimo, ringrazia e fa i complimenti al posto e alle sue effigi anarchiche impresse sui muri. Poi si va con “All’ Attacco”, “Vendetta” e si continua con una movimentatissima “Nei Tuoi Occhi”, pezzo riguardante l’hardcore punk inteso come strumento di lotta molto importante per arrivare al processo dell’autogestione. Si continua con brani dell’ultimo album come “Fukushima Dentro”, “Hardcore Prevedibile” e “Lavoro II” (pezzo riguardante il mondo del lavoro attuale, anni luce distante dall’ idea di lavoro autogestito). Dopodichè tocca agli ultimi pezzi che sono “Come L’inferno Potrebbe Essere” tratto da “Morire Di Tolleranza”, alla super partecipata “10, 100, 1000 Acca Larentia” pezzo antifascista che la band non manca mai di suonare e alle ultime due che sono “Zona di Guerra” e “PSM II” (Più Sbirri Morti 2), forse il pezzo più conosciuto della band insieme a “10, 100, 1000 Acca Larentia”, che viene cantato e pogato come un’ ultima canzone merita.
Il giudizio sui Tear Me Down per quanto mi riguarda è eccellente, sono riusciti nel brevissimo tempo a disposizione a suonare la miglior scaletta possibile. Sul palco sono davvero fenomenali, con Caciotta al basso che è una macchina da guerra con quelle scale suonate alla perfezione, Beppe e Adriano alla chitarra che sono in perfetta sintonia e non sbagliano una nota, Massimo alla voce potente e sa muoversi con grande carisma e Mario alla batteria che è una bomba. Complimenti sinceri per una band che ha un tiro incredibile, una storia indiscutibile e una gran dose di umiltà.
Il centinaio di persone che hanno girato la sera al concerto saranno sicuramente rimaste soddisfatte dalle tre band e dal posto e ora non resta che salutarvi e alla prossima!