Radio Punk Editoriale 2 – Luglio 2020

Nell’editoriale 2 di Luglio 2020 parliamo di attualità, antirazzismo e della gestione dei commenti sui nostri profili social

Arriviamo a luglio carichi di spunti e di riflessioni: sarebbe bello parlarne insieme e confrontarci ma per ora l’unica cosa fattibile è mettere su “carta” qualche pensiero in questo Editoriale 2. Come forse avrete intuito dai nostri primi due editoriali, lo zero e l’uno questo vuole essere lo spazio nel quale ci esprimiamo come se fossimo tra amici con una bella Peroni da 66 ghiacciata, raccontandovi eventuali novità, cambiamenti, idee, cercando sempre un confronto o meglio un dibattito con voi. Eh già, perché molte critiche costruttive ricevute negli anni, ci hanno aiutato moltissimo a tracciare il nostro cammino.

Tra maggio e giugno sono successe tante cose e, nonostante il nostro intento sia quello di creare contenuti senza tempo, ci sentiamo in dovere di approfondire in questa sede i fatti di attualità accaduti. L’omicidio di George Floyd è la punta di un iceberg fatto di anni di violenze e abusi da parte di chi detiene e chi difende il potere. Quel grido “I Can’t Breathe” ha acceso un fuoco di rivolta che ha colpito diverse città degli USA e ha riaperto un dibattito anche nel resto del mondo.

Riteniamo importante esporsi in solidarietà di chi lotta e come giustamente ha detto qualcuno, è arrivato per TUTTI/E il momento di prendere una posizione: non basta (in realtà non è mai bastato) dire “io non sono razzista”, bisogna avere il coraggio di essere e dichiararsi ad alta voce antirazzisti. Il silenzio e le giustificazioni sono connivenza perché in una società che ci vuole divisi e dediti all’egoismo, non c’è cosa più rivoluzionaria del lottare per le libertà degli altri esseri viventi.

Sempre parlando di soprusi e repressione ci teniamo a portare solidarietà ai compagni e alle compagne di Bologna e Roma, colpiti da misure e accuse pesantissime. Ci sembra opportuno utilizzare questo spazio dell’editoriale per ribadire che Radio Punk vuole essere uno spazio libero, solidale e sicuro per chiunque voglia esprimersi in maniera positiva e costruttiva, quindi anti-autoritaria. 

Quando definiamo Radio Punk uno spazio libero ci riferiamo sia ai contenuti che vi proponiamo – chiunque deve potersi esprimere in piena libertà – sia alla modalità di gestione dei nostri media.

Vivere gli spazi virtuali è apparentemente più semplice del vivere gli spazi sociali, chiunque con qualche click può accedere, anche chi con questo mondo non c’entra assolutamente nulla… il che non è un male se il nuovo arrivato ha buone intenzioni, in caso contrario così come ai concerti non c’è spazio per razzisti, sessisti e amici delle guardie così non ci sarà spazio per loro sui nostri canali.

Procederemo quindi all’eliminazione di ogni commento di tal genere. Non si tratta di censura, che non ci piace, ma di semplicissimo buon senso, lasciare spazio di parola ad un fascista, o a qualsiasi personaggio  riconducibile alle “categorie” nominate sopra, vuol dire legittimare la sua presenza e a noi questo non sta bene. 

Questa crediamo sia la base per creare uno spazio online sicuro, in cui chiunque possa dire la sua senza timori. In un certo senso vorremmo vedere la webzine anche come spazio di autoformazione/informazione, per quello cerchiamo di spaziare su varie tematiche, dal sessismo allo specismo, dalla storia dei gruppi ultras alle scene punk estere e così via. Cerchiamo la discussione, non come scontro tra di noi ma come incontro, come critica collettiva dell’esistente che ci circonda, crediamo che tutti e tutte abbiano qualcosa da dire e allo stesso tempo possano imparare qualcosa, noi in primis. 

La nostra gestione delle discussioni online seguirà dunque questi principi, come già detto prima ben vengano i momenti di confronto, anche accesi se rispettosi, nella sezione dei commenti. Non vogliamo applicare alcun filtro o censura, a patto di avere ben chiaro quali idee e principi stanno dietro a Radio Punk. 

Gli unici commenti per cui non ci sarà spazio saranno quelli di fake, troll, e/o contrari ai principi sopra descritti. Agli altri cercheremo di rispondere in maniera costruttiva, anche se non sempre in prima persona. Infatti, dato che diamo spazio libero a chi vuole partecipare alla nostra call che, ricordiamo, è sempre aperta, non sempre è detto che avremo gli strumenti e le conoscenze approfondite dell’argomento per poter ribattere con cognizione di causa. Questo anche perché come scritto sopra, anche per noi i contenuti che pubblichiamo sono un’occasione di auto-formazione e di crescita. Quindi potrà capitare che lasceremo a chi ha scritto l’articolo in questione, se vuole, il compito di sostenere il dibattito.

E voi, come vi comportate di fronte a critiche, osservazioni, commenti sui social, sia sul vostro profilo personale che su eventuali pagine che gestite? Fatecelo sapere nei commenti.

Ci teniamo a ringraziare a tal proposito tutte quelle persone che ci hanno espresso la loro opinione dandoci la possibilità di confrontarci su questa complicata gestione e decisione. Chi può dirlo se la nostra scelta è corretta oppure no, di sicuro è quello che in questo momento è emerso dalla nostra discussione e che ci sentiamo di fare.

Vi diamo appuntamento al prossimo editoriale, ricordandovi la novità che da poco abbiamo introdotto: non tutti i nostri contenuti sono presenti sui social, perciò date sempre un occhio anche al sito per non perdervi nessun articolo.

A presto

Radio Punk Crew