Recensione: Menagramo – Ribcage

Ribcage, il nuovo disco dei Menagramo

I Menagramo sfidano loro stessi e la definizione di punk rock. Lo fanno pubblicando un album, dopo una serie di 4 EP, sfidano il punk rock usando qualcosa che non ci farebbe pensare “Ok, questo è punk!”, ovvero: l’acustico. Esatto, questo duo brianzolo si presenta con un nuovo disco, totalmente punk, ma anche totalmente acustico.
Essendo acustico la chitarra fa da padrona, il che ci rimanda al benamato Frank Turner, insieme ad una voce a cui potremmo tranquillamente associare quella di Al Barr (Dropkick Murphys), o l’ancora più punk Lars Fredrisken (Rancid).
L’album, pubblicato dalla Professional Punkers, si cura di essere veloce e instancabile fin da subito, le prime due tracce “Murnau & Wiene” e “R.I.B.C.A.G.E.” infatti prendono e schiantano dentro al disco senza se e senza ma.
In “Like Dynamite”, ma soprattutto in “Dwayne Johnson” i Menagramo ci hanno fatto il regalo di cantare a due voci, cosa che innalza ancora di più il livello di questo disco.
Un insieme di canzoni punk, che vanno da quella da cantare fino a rimanere senza voce a quella da sentirsi da soli in camera per evitare completamente il mondo esterno. Un’altra nota più che positiva di questo disco è senz’altro la capacità di arrivare alla fine senza stancare. Non esistono canzoni brutte che ti facciano passare a quella dopo e senza nemmeno accorgertene sei giunto al termine di questo album che ha spaccato la quarta parete del punk, presentandosi in acustico.
Il nostro augurio è di vederli continuare su questa linea e di vedersi presto dal vivo!