Recensione: Motron-Who’ll Stop The Rain

Birra, pogo e raw & roll, ovvero il nuovo disco dei Motron

Ebbene sì, finalmente è uscito il nuovo LP dei Motron, ”Who’ll Stop The Rain”, che fa da seguito ad ”Eternal Headache”, il primo lavoro uscito nel 2015.
Devo ammettere che le mie aspettative erano alte, visto il background del gruppo varesino e visto un primo disco decisamente convincente, e posso dire che non sono state assolutamente deluse.
”Who’ll Stop The Rain” è un discone da paura, che mescola sapientemente i riff e le atmosfere del crust/d-beat con l’attitudine rock & roll, sbattendoci in faccia quattordici pezzi tiratissimi che martellano senza tregua orecchie e cervello per una mezz’ora di delirio punk hardcore.
Una chitarra grezza e aggressiva la fa da padrona per tutto il disco, alternando riff micidiali e assoli rapidi e taglienti che, assieme a una sezione ritmica granitica, rendono il disco compatto e solido.
In mezzo a questo ordinato caos metallico, una voce roca e cattivissima racconta una realtà che appare quasi distopia, ma che ben rappresenta la situazione attuale, e l’esistenza di chi questa realtà la vive ai margini.
Nel disco si parla di guerra, di droga, della lotta dell’uomo contro l’uomo, di eutanasia.
Le parole sono pugni nello stomaco, proiettili impossibili da schivare.
Chicca finale la cover di ”Potere nelle Strade” dei Nabat, classicone riproposto in stile Motron.
Destreggiandosi abilmente tra i Doom e i Motorhead, tra gli Anti Cimex e gli Extreme Noise Terror, i Motron ci portano la loro personalissima versione del raw ‘n’ roll, senza compromessi e senza sconti.
Sia che siate amanti del rock & roll duro e puro, sia che siate infognati coi più estremi sottogeneri dell’hardcore, qui troverete pane per i vostri denti.
Ergo non esitate a farvi travolgere dalla furia distruttiva dei Motron e di ”Who’ll Stop The Rain” e sparatevi a tutto volume sta bomba di disco!