tornare alla normalità | riflessione

Tornare alla normalità, sicuri ne valga la pena?!

Conto alla rovescia per far ritorno alla tanto agognata normalità che precedeva l’emergenza covid19. Desiderio legittimo o faremmo meglio ad approfittarne per cambiare?


Uno dei must di queste giornate di quarantena passate “come se fossimo ai domiciliari” (ma senza che nessunx – o quasi – empatizzasse con chi i domiciliari se li fa davvero!) è, tra gli altri, il “non vedo l’ora di tornare alla normalità”. La fine della quarantena come traguardo per ricominciare la solita quotidianità.
Ma siamo sicurx che tornare alla normalità pre-quarantena sia una buona prospettiva?


Questo periodo di clausura forzata, che sta facendo un po’ da “reset” nelle nostre vite, dovrebbe invece portarci a riflettere – visto che di tempo ne abbiamo – su cosa era e su cosa si basava la nostra quotidianità prima che il virus la sconvolgesse del tutto.
Trovo folle leggere di persone che non vedono l’ora di tornare al solito tran tran (che nel momento in cui lo vivono, maledicono!) fatto di lavoro e vita (quella vissuta pienamente e con piacere) risicata tra un impegno e l’altro. Vite precarie delle quali mai si è i/le reali padroni; film nei quali si è spesso solo attori/attrici (a volte neanche protagonistx) ma mai i registi.


Io trovo che tutta questa situazione dovrebbe invece portarci alla consapevolezza di come tutto ciò che ci circonda sia subordinato non al nostro benessere e alla nostra felicità bensì alle solite ed inscalfibili logiche di dominio e profitto; è quindi proprio da ciò che bisogna fuggire ed è questo ciò che bisogna combattere. È questo un esistente da boicottare, sovvertire… non da bramare non vedendo l’ora che tutto finisca per tornarci dentro!


Vale davvero la pena sacrificare la propria esistenza per tutto ciò?

Vale davvero la pena ridursi a pedina nelle mani di uno stato/sistema economico (che quasi sempre combaciano facendo l’uno gli interessi dell’altro) che sfrutta persone/animali/risorse per il solo fine ultimo del profitto? Fuori dalla quarantena ci aspetta il solito (se non peggiore) esistente fatto di gabbie, celle, sbarre e cemento fondato su dominio e sfruttamento… siamo sicurx di volerci tornare come nulla fosse?


Rifiutare il lavoro, lo stato, le convenzioni sociali non è solo possibile ma rappresenta l’unico modo di sovvertire questo sistema che per altro sta sfruttando questa emergenza (da esso stesso creata) per mostrare il suo vero volto e legittimarsi ancora di più.
Che tutto ciò diventi allora una reale opportunità di radicale cambiamento per tutti e tutte e che non si torni alla normalità perché era la normalità il problema!

Andrea Cassino (Passione Nera Records)

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