diy fest grotta rossa no whiterag

Vecchio Son Bologna & DIY Fest Rimini: Punks For Rojava

Venerdì 11 e sabato 12 ottobre due serate nel segno del Rojava

Partiamo dal titolo. Punk for Rojava. Ebbene sì, la bandiera col logo ha campeggiato per tutte e due le serate del titolo, venerdì sera al Vecchio son e sabato sera al DIY Fest. Questo forse è l’aspetto più importante che mi preme sottolineare, oltre alla bella iniziativa dei NoWhiteRag che hanno esposto in entrambi i giorni la cassetta con le offerte da destinare in aiuto proprio al Rojava. Quindi è presto detto il perché del titolo. Nella nostra scena, ambiente, spazi non dovranno mai mancare questo tipo di solidarietà e questo tipo di iniziative ed è stato bello vedere che tante band durante questa due giorni hanno speso parole e dediche alla causa curda, alle quali noi, come radio punk, ci uniamo.
Fatta questa doverosa premessa, andiamo a raccontare le due serate, partiamo con la prima!

Venerdì 11 ottobre – Vecchio Son, Bologna

Nello spazio più fico di San Donato – subito dopo viene il Bar dei Ragazzi! – dove Steno, Marianna e compagnia bella danno vita a questa sala prove, sala studio e dove si tengono corsi di musica va in scena l’ennesima serata per e da disadattati di Bologna Punx!
Dopo aver posizionato la nostra distro ci fiondiamo in sala perché iniziano i Milksnake. Il trio tira fuori un punk rock grezzo, tagliente e ben fatto. Impossibile non pensare ai Distillers, anche se questa band è ancora più ruvida. Ben fatta!

Gli idoli di casa, direttamente dalla sala 3 salgono sul palco. I NoWhiteRag non stancano mai e anche i presenti lo sanno, dando via a stage diving e pogo nel palco pianterreno più hardcore della storia. Certo, “I Fiori degli Schiavi” non l’hanno fatta neanche stavolta, ma quando ti senti “Come a Kobane”, “Resilience”, “Antisociale”, “Vomito Sul Mondo”, “Monsanto is Killing Me”, “vabeh praticamente tutta la scaletta”, che gli vuoi dì? Spaziali come al solito.

Tocca poi ai greci Omixlh, che il sottoscritto non si piegherà mai a pronunciare omichli ma continuerò nella mia guerra e pronuncerò omixah, esattamente come continuo a chiamare l’europa league, coppa uefa e Wile E. Coyote, willy il coyote. Ma questa è un’altra storia. Comunque la band street punk greca, attiva dal 1995 è a dir poco devastante. Melodia, violenza sonora e veri e propri inni antifa urlati si intrecciano in maniera unica e spettacolare. Forse una delle band più interessanti che ho visto e scoperto – shame on me! – ultimamente. B-O-M-B-A. Quest’anno è uscito il nuovo disco “Rebellion March”, vi piacerebbe una nostra recensione?

Ultimi a suonare gli Excluded, band messicana attiva da diversi anni. Casualties e Acidez sono le primissime band a venirmi in mente durante il loro set, sia come musiche che come tematiche, le classiche del genere. La band è piacevole, potente e ha tiro anche in sede live e anche se non mi hanno fatto gridare al miracolo mi sono piaciuti e sanno starci molto bene sul palco.

Si chiude così, tra saluti e appuntamenti al giorno dopo a Rimini la nostra serata. Grazie vecchio son, grazie alle band e grazie a tutti e tutte voi che siete passati al banchetto!

Sabato 12 ottobre – DIY Fest @CSA Grottarossa, Rimini

Caricate le spillette commissionate da Serena per il DIY Fest, siamo pronti per partire alla volta del Grottarossa di Rimini. Il viaggio procede alla grandissima in compagnia del caro amico Ivan di Disasstro, anch’egli banchettaro quest’oggi e pronto a esporre le fantastiche toppe ricamate (NB: Disasstro fa anche le nostre, stiamo facendo partire il pre-order per cui scrivici a info@radiopunk.it per prenotare la tua toppa ricamata di radio punk!), spille, t-shirt, borsette e altro ancora. Dopo vari saluti, scambi dischi, ritrovamenti di amici carissimi tra cui Davide di Trieste, giretto tra le bancarelle tra cui Equal Rights Forlì, lo Sbrillificio (bor-sacca da paura!) riusciamo ad assistere al workshop di fanzine e chissà, che sia un primo passo verso la nostra prima fanzine cartacea? Staremo a vedere! Come sempre diciamo, Radio Punk è un insieme di progetti, per cui, perché non aggiungere dopo la webzine, l’etichetta e le autoproduzioni anche una fanzine cartacea?!
Finiti i vari laboratori, parte RYF, progetto acustico della ravennate Francesca Morello molto interessante e di gran classe. Armonie cupe e che ti rimangono in testa, voce stupenda, suoni pieni. “Queer love and angry songs”. L’inizio dei concerti parte nel migliore dei modi!
Successivamente è l’ora dei Caged, vegan straight edge che vede diversi volti noti della scena. Canzoni hardcore, violente e incazzate sull’ecologismo, sull’antifascismo e ovviamente brani sulla liberazione totale. Ivan è un frontman clamoroso e sia quando canta che quando fa i discorsi tiene alta l’attenzione, mentre gli altri tre non sbagliano un colpo, impeccabili fino alla fine.
Si continua poi coi The Dick Dastardly’s, recensiti non troppo tempo fa sul nostro sito. Un mix tra Circle Jerks, garage punk e tanti cambi di ritmo. Sembrano usciti dagli anni ’80, ma con idee fresche e originali! Presenza sul palco livello TOP!
E’ il turno dei Montana, hardcore alla vecchia maniera, veloci e concisi. Suonano dopo due live intensi e forse il pubblico ha bisogno di rifiatare, sta di fatto che là davanti rimangono tutti un po’ troppo fermi. Peccato perché le idee ci sono e sono valide, spero di rivederli presto.
Bam! Ecco sul palco gli italo-berlinesi con componenti con curriculum di tutto rispetto, i Blades. Usciti direttamente dagli anni ’80 suonano quell’hardcore che tanto mi ha fatto innamorare del genere. Impossibile non vederci Minor Threat, Bad Brains, Black Flag. Canzoni velocissime, sparate a razzo e che dicono tutto tutto in pochissimo tempo. Sul palco bestiali, sembra che non abbiano fatto altro nella loro vita. Me li sto ascoltando in cuffia proprio ora. Chapeau!
Dopo sta mazzata sul palco suonano i Dots, gruppo che mischia a regola d’arte funky, punk e molta sperimentazione. Live intenso, il pubblico gradisce, si balla e si canta in questo live che scorre liscio come l’olio.
Headliner – per modo di dire dato che in situazioni come questa tutte le band hanno la stessa importanza e come dovrebbe sempre essere viene privilegiato il contenuto – della serata, suonano i NoWhiteRag. Come il giorno precedente i protest punk rockers sono carichi e ci ricordano che in Rojava sta succedendo un qualcosa di vergognoso e che bisogna sostenere attivamente situazioni di lotta come queste. Per la prima volta li vediamo sbagliare qualcosa (“Vomito sul Mondo”), ma a parte questo oggi c’è anche più pogo e casino là davanti (Nick Contrasto vivo per miracolo) e loro sono carichissimi. Paura e delirio al grottarossa per Ancè, ai quali va tutto il nostro rispetto per essere riuscito ad arrivare a fine concerto, i bookmakers ti quotavano poco, ma noi abbiamo scommesso su di te! Menzione d’onore per Adrian dei 40127/Diario di Bordo che ha suonato in questi due giorni la chitarra in maniera suprema. NWR we love you.

Finito il concerto, smontiamo tutta la distro e siamo pronti a tornare a casa, decisamente stanchi, un po’ brilli e assolutamente contenti.
Grazie DIY Fest, grazie infinite Serena, grottarossa, band, Ivan Disasstro driver e compagno di merende da sturbo, alle distro presenti e come sempre a tuttx voi che ci supportate e leggete i nostri report. Siete adorabili. Ci vediamo sabato a Firenze per lo Sparacchia Fest, chi non viene è una sporgenza a forma di zoccolo di gnu! 

Live Report di Tom
Foto di Zoe – Radio Punk
Potete usare le foto liberamente ma vi chiediamo gentilmente di citare i fotografi e radio punk.
Come sempre se volete le foto in alta definizione, contattateci a info@radiopunk.it oppure su facebook e instagram!