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Danny Addicted e la scena punk canadese

La storia di Danny Addicted tra il palco e la radio in Canada

Seduto nel mio appartamento a Kingston, non devo cercare lontano l’ispirazione per raccontare l’esperienza di suonare il basso in 2 band ska punk undergorund canadesi

Vecchi poster di show sulle mie pareti, una scatola di merch non venduto che riposa in un angolo, una catasta di vinili usciti quest’anno nel bel mezzo di una pandemia, una fisarmonica che ho ereditato circa un anno fa dalla mia defunta zia, e diverse cose sulla mia parete che catturano momenti passati di show epici. Come un pezzo di carta igienica firmato che arriva da un concerto in apertura ai White Cowbell Oklahoma a circa due ore dalla nostra città natale o l’illustrazione di un artista che mi ritrae mentre mi esibisco ad un festival della zona con i Sofa King Addicted

La scena punk rock nell’est del Canada richiede ore di sacrificio, lunghi viaggi in strada, guidate attraverso/suonate in mezzo a tempeste di neve, spesso per arrivare a destinazioni che non sono vere destinazioni, bensì punti di partenza per altri concerti. Vette ed abissi, successi e fallimenti. 
Il risultato di anni a combattere in queste trincee forma un senso di non-scetticismo – sia come musicista che come persona. Il mio obiettivo è essere il più autentico possibile, come musicista e come giornalista. 

C’è una frase che ho sentito negli anni in cui ho iniziato:

Se non hai mai toccato il fondo, non hai mai presenziato alla scuola della grandezza”.

– Matshona Dhiwayo

Sono sicuro che la gente ha diversi modi per interpretare questa frase – e va bene così, ho vissuto entrambe le estremità dello spettro nel mio viaggio. 

Saltano subito in mente momenti della mia vita in cui il primo caso era realtà, sia come musicista che come persona. Spesso ripenso ad alcuni dei miei primi show suonando in una band ben prima di entrare a far parte dei Sofa King Addicted, a guidare tre ore fino a Toronto per esibirci al The Horseshoe Tavern (uno dei locali più iconici del paese) davanti a nessuno. 

E spesso penso ad un momento specifico nella mia vita.

Nel cuore dell‘inverno 2015, durante una tempesta di neve, seduto in una macchina nel parcheggio di un benzinaio senza posto in cui andare, circondato da tutti i miei averi, con la mia famiglia che all’epoca era diretta verso una terribile perdita e quindi impossibilitata ad aiutarmi. Seduto là solo, nella speranza che qualcuno rispondesse al telefono e mi desse un divano dove riposare per qualche giorno, anche solo una notte. Quell’amico ha risposto ad un certo punto, e ho vissuto in una piccola fortezza che mi sono costruito dietro al suo divano. Da lì, le cose sono peggiorate prima di migliorare. 

Sono stato beccato a guidare in stato di ebbrezza di ritorno da una festa rurale. Non importa chi sei davvero quando sei seduto in una cella, è una sensazione abbastanza orribile. Il giorno della mia sentenza sono stato cacciato dalla mia vecchia band, sul palco tra l’altro, spinto oltre una cassa spia durante un litigio.

Per la seconda parte della frase sopracitata beh, dipende dai punti di vista. In generale sono una persona abbastanza umile. La cosa positiva nei miei occhi è che mi sono rialzato dal pavimento di quel locale e non mi sono arreso con me stesso. 

In quel periodo avevamo iniziato a gestire concerti nella sala fumatori di un bar con capienza massima di 55 persone nel centro di Kingston. La formula era molto semplice: tre band punk rock e feste grandi ogni mese. Volevamo ricreare show come i concerti punk rock con cui eravamo cresciuti in piccole cittadine Canadesi. Cinque euro all’ingresso, dare tutti i soldi alle band e divertirci. 
Eventualmente, questi show mi hanno portato ad ingaggiare band punk per le partite in casa della squadra locale di Roller Derby ed una possibilità di presenziare alla  Queens University radio station CFRC 101.9 FM per proporre qualche pezzo ogni settimana. 

Quando ho iniziato in radio, il miglior consiglio che mi è stato dato fu: racconta una storia.
Così, al posto di raccontare la mia di storia, cominciai a portare musicisti della zona per raccontare la loro. Avevo un’ora in onda ed un co-presentatore diverso ogni volta munito della sua personale storia riguardante progetti musicali, influenze, qualsiasi cosa. Lasciavo nelle loro mani come volevano spendere l’ora a disposizione. L’idea funzionava decisamente bene. Di tutti questi artisti non puoi captare l’intera mole di lavoro da un concerto in un locale. Magari puoi averli visti in diverse band nel corso degli anni ma è parecchio interessante vedere come possono racchiudere il loro lavoro in un’ora di conversazione in radio. 

Già al secondo show, trasmettevamo performance live in diretta. Ho costruito un team che si è messo insieme per lavorare alle sessioni live, in particolare a Roswell Rehearsals si presero in carico la gestione dei suoni. 

Qua è quando ho iniziato a percepire che le cose stavano migliorando. Avevo idee funzionanti e persone che ci credevano. 
Questo è il periodo in cui i Sofa King Addicted si sono intrufolati nella mia vita. Ero già familiare con gli SKA, in quanto la band era attiva da 19 anni suonando su e giù per tutto il Canada dell’est. E si da il caso che la loro città natale sia la stessa città dove si è formata la band dalla quale sono stato cacciato in quel palco, Napanee. Io non vengo da lì, ma anzi ho speso buona parte della mia gioventù nella piccola città rivale chiamata Gananoque. 

Ho ingaggiato i Sofa King Addicted per suonare nel negozio di un tatuatore, nel seminterrato di un condominio nel centro di Kingston. Mentre l’allora bassista degli SKA era in sentenza per 27 accuse, dei turnisti ne prendevano il posto. Io non ne avevo idea finché la band non si presentò senza bassista. La mia reazione fu “Vorrei me lo aveste detto, io suono il basso”. Al che ‘Master Nate‘ mi rispose “Suoni il basso?!!!”. Sono parte della band sin da allora. 

Per un filo di contesto, i Sofa King Addicted avevano appena registrato “Life in the Trench” (2016). Non era ancora stato svolto un lavoro di master (lavoro svolto poi da Roger Lima dei Less Than Jake/Moathouse Recording Studio). Dopo averlo proposto in radio ed appena prima del concerto al negozio di tatuaggi, mi arrivò un pacco contenente quattro dischi, adesivi ed una lettera di due pagine per ringraziarmi del supporto verso il nuovo lavoro degli SKA.

Unirmi a loro è stata una decisione piuttosto facile. E con la band attiva da così tanto tempo attraverso l’inferno e ritorno, mi sentivo quasi come se il mio viaggio fosse in qualche modo parte anche del loro
È qui che le cose iniziano a diventare interessanti. Per quanto abbia scoperto una nuova passione per la radio punk rock e le interviste, per ascoltare gli altri. Dentro di me il fuoco ha sempre bruciato per suonare in giro e registrare dischi. 

Ci prendemmo alcune pause. Abbiamo guidato attraverso una tempesta di neve spaventosa – 15 ore per il mio primo viaggio con la band – verso l’altra parte del Quebec, in una cittadina chiamata Rimouski. Ho passato il capodanno in St Laurent Blvd al centro di Montreal alla fine di quella gita. 

Siamo poi stati invitati dai The Mahones ad aprire per loro a Toronto in occasione di San Patrizio. E lo show ebbe luogo al The Horseshoe Tavern. L’iconico locale a toronto dove suonai di fronte a nessuno con la mia vecchia band molti anni prima. 

Poi, un altro show al The Horseshoe Tavern, Questa volta aprivamo per i The Planet Smashers ed i Big D and The Kids Table. Lo show fece sold out presto e portammo con noi un bus carico di persone. Più di quaranta su un bus per 3-4 ore diretti verso The Big Smoke (soprannome della città di Toronto). Ricordo di essere uscito un attimo durante il set dei Big D ed essermi chiesto per quale motivo ci fossero più di 15 nostri amici a spassarsela fuori. La risposta era semplice, erano stati cacciati. 

Appena prima dello show ci fu un problema all’ingresso. Demmo alla signora la lista dei nostri amici ma lei insistette che servivano i biglietti. Nessuno ci aveva mai dato biglietti da distribuire. Quindi, come soluzione stetti di fianco a lei con la lista in mano mentre le persone iniziavano ad entrare. Quando le porte aprirono, la fila partiva dal locale e finiva per le strade del centro di Toronto. La signora mi disse “Tranquillo, non c’è bisogno che stai qui, puoi anche solo lasciarmi la lista”.
“Signora, un tempo venivo a suonare in questo locale davanti a nessuno, non ho nessun cazzo di problema a stare qui e stringere le mani a chiunque entri!”.

Quello show coincide con il periodo in cui feci la conoscenza di Melanie Kaye attraverso Master Nate, Melanie è una importante pubblicista punk rock per molte band ed etichette. Si incontrarono precedentemente a Montreal durante le riprese di un documentario a cui Nathan stava partecipando. L’abbiamo notata allo show. Quindi, mi sono presentato come il bassista dei Sofa King Addicted e come radio host. 

Da allora, il The Northern Underground ha intervistato band del calibro di Bad Religion, Teenage Bottlerocket, Killswitch Engage, Atreyu, The Exploited, Cattle Decapitation, Corrosion of Conformity e molte altre.
Dopo quattro solidi anni di The Northern Underground su CFRC 101.9 FM, ho deciso di lasciare la stazione ed imbarcarmi in una nuova sfida. 

Il The Northern Undergorund è passato a formato Podcast ed è disponibile su Spotify, Amazon, Deezer, I Heart Radio, Tune In, Player FM ed iTunes.

–Danny Addicted

Tradotto da Teo

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