VIVERE MERDA, CULTO DEL CARGO, VOMIT8, VETRO, HOBOS, MALFAS – Pordenone, 25 Aprile 2016

Questo 25 aprile, in quel di Pordenone, hanno suonato su invito del collettivo PN Rebel ben sei gruppi di grezzo punk hardcore (in origine sette, ma purtroppo i La Peste si sono ritrovati a disdire), per celebrare degnamente la Resistenza partigiana contro i fascisti e per ricordare a noi tutti la lotta portata innanzi dal popolo curdo in Medio Oriente per fronteggiare l’estrema destra islamista dell’ISIS e l’imperialismo di stato della, si fa per dire, “repubblica” della Turchia.
Non vi è genere musicale più atto del punk per celebrare fenomeni di ribellione oltre che individuali anche prettamente popolari e collettivi come i sopracitati. Non fu già nella fase settantasettina una musica estremamente radicale dal punto di vista politico, oltre che antifascista nel profondo? Per quanto l’insistenza da parte di molti sul fatto che i primi punk fossero perlopiù apolitici, gli esempi di band dedite alla lotta di classe ed a fianco degli ultimi non mancano: i britannici Chelsea, i Crisis (i cui concerti terminavano spesso e volentieri in veri e propri conflitti con neofascisti e sbirri), gli statunitensi The Dils o gli Ebba Grön (che nei loro testi incitavano niente meno che alla sollevazione armata nei confronti dei borghesi capitalisti, del governo e della famiglia reale svedese…Come ci si poteva aspettare hanno ben presto attirato le ire dei nazi locali), tanto per citare pochi nomi. Oltretutto la politicizzazione in senso anticapitalista era già ben radicata e concretizzata nel proto-punk, grazie a gente come i Deviants, gli MC5, Henry Flynt & The Insurrections o i tedeschi Ton Steine Scherben.
Interrompiamo qui la lezioncina di storia onde evitare che il sottoscritto ci prenda la mano e ritorniamo al 25 aprile pordenonese. In seguito alle celebrazioni mattutine all’ex caserma Martelli, in ricordo dei dieci partigiani che quivi persero la vita per mano dei nazifascisti, il seguito antifa si è recato al Circolo Libertario Emiliano Zapata, in cui si è tenuto a partire dalle 17.00 il concertone con gruppi punk che possono piacere anche ai metallari. O gruppi metal come piacciono ai punk, come preferite.
I primi a spararci la loro scarica di adrelina tramite un buon hardcore metallizzato oltre che surfizzato sono i Vetro, da Venezia, descritti in locandina con l’evocativa formula di surf-punk-garage-hc-cronaca (per chiarire quest’ultimo punto non avete che da visionare le copertine dei loro lavori).
A seguire la violenza sonora dei Culto Del Cargo, infernale d-beat/crust da quel di Treviso-Vicenza, che hanno deliziato le orecchie dei presenti con pezzi dai titoli a dir poco originali, come “Moto Uniformemente Accelerato”, “La Mia Felicità è il Vostro Patibolo” e “Il Delirio Rende Liberi”.
Non si fanno attendere gli Hobos, fautori di un hardcore tendente al crust, da Venezia/Belluno, che ci vomitano innanzi tra le altre cose “Milano”, “Muori Sbirro” e “Iron Fist”.
I Malfàs, punkammerda da Valvasone ci avverte il volantino, si premurano invece di alternare momenti di puro hardcore ad inconsuete aperture strumentali (pure un accenno di “Smoke On The Water”). Il comparto tecnico alquanto sviluppato ed una buona dose di ironia sul palco ci permettono di apprezzare adeguatamente i pezzi che puntano ad una lunghezza media decisamente più elevata del solito, mischiati ad alcuni che rasentano il grindcore.
A seguire i veneti Vomit8, impegnati a presentarci il loro hardcore appesantito da sapori metallici tramite canzoni alquanto pessimiste come “Dead World”, “Vi Odio Tutti”, “Patetica” ed “Eutanasia”.
Infine, a terminare il massacro, ci pensano i furlani crust Vivere Merda, descritti come anarco drunx punx. A riprova della veridicità di tale descrizione ci sfornano “A Tutti i Punx”, dall’alta gradazione alcolica, “Nazi Merde”, per restare in tema con la serata, ed addirittura la versione hardcore di “Inno Individualista”, partecipata con entusiasmo ed apprezzamento da parte dei punk presenti.
In breve, chi è sopravvissuto all’alcolismo della serata certo non può che scalpitare in attesa del prossimo 25 aprile!

Live Report a cura di A.E.