Festintenda 2016 – Mortegliano(UD)

Venerdì 17 giugno si è tenuto un concerto con la presenza di alcune vecchie glorie e nuove leve al festintenda di Mortegliano(UD) e i presentatori e partner ufficiali sono Hardcore Underground Trieste insieme al Circolo Culturale il Cantiere, la fanzine Bye Bye Brain e i ragazzi di Gorizia Hardcore.

La prima band scesa in pista sono gli Stupro HC, duo composto da basso/voce maschile e batteria/voce femminile che non ha avuto un grosso impatto sulla serata se non dal punto di vista della strumentazione, visto che hanno danneggiato l’impianto.

A seguire gli ottimi Round7, Hardcore old school newyorkese con qualche accenno di inflessioni melodiche, che possono rivendicare una carismatica presenza sul palco ed una travolgente energia, rendendoli una piacevole sorpresa per chi scrive. Da segnalare la cover della mitica “Bro Hymn” degli storici Pennywise.

I milanesi Maze subito dopo ci presentano un hardcore piuttosto canonico dotato di alcuni tecnicismi strumentali, suonando pezzi come “Milano” e “Dentro di Noi”. Si segnalano anche per un breve discorsetto su coloro che lucrano sulla cultura punk tramite la pubblicazione di libri e film sulla vecchia scena, tema a cui hanno dedicato anche un pezzo.

Dopo i Maze ci attendono le prime vecchie glorie, i Digos Goat, da Cermignano. La band a discapito dell’anzianità di servizio (nati nel 1984!) regge il colpo e sferraglia il suo HC senza pietà, entrato giustamente nelle cronache tramite album come “Il Delirio” e “Testimoni”.

Giunge poi il turno dei CGB (Crime Gang Bang) da Imperia. Eccellenti come al solito e superiori a tutte le altre band della serata, inclusi gli headliner. Questo per la loro abilità tecnica, per la presenza scenica energica e per splendidi cavalli di battaglia di punk impegnato e filosofico come “All’Ombra della Gru” e “Icaro”. Hardcore Punk aggressivo con stacchi melodici e testi tutt’altro che banali (“Loro sfruttano braccia/che parlano lingue differenti/per edificare il progresso/ma non per farne parte!”).

La band principale della serata sono gli Indigesti da Vercelli, mitico gruppo osannato all’epoca (inizio anni Ottanta) anche da leggendarie fanzine internazionali come Maximumrocknroll e su cui è uscito un libro, “I Ragazzi del Mucchio” di Silvio Bernelli, un tempo loro bassista. La band si è rivelata grandiosa ed ha trascinato nel suo devastante vortice i presenti. Notevole, un breve tuffo nel passato dei Centri Sociali Occupati grandi una manciata di metri quadri ed intasati di punk accorsi.

Purtroppo l’assenza di alcune delle band previste in scaletta ovvero i goriziani Definite, i Rauchers di Desenzano del Garda e i milanesi Vynil, l’affluenza inferiore alle aspettative, i concerti di CGB e Indigesti accorciati notevolmente causa rottura dell’impianto che ha ritardato di circa due ore l’inizio del fest non hanno contribuito a creare il clima che la serata avrebbe meritato. Detto ciò chi scrive si è divertito e ci teniamo a ringraziare Tiziano, Davide e Lorenzo dell’Hardcore Underground Trieste per aver portato ancora una volta gruppi validissimi.

Come sempre, top e flop 3 in ordine casuale, yeah!

TOP 3:
1- Memorabile la battuta della batterista degli Stupro HC: “Quando la Laško aumenta, la memoria cala”
2- Da segnalarsi la battuta di un arguto punk presente: al mancato bis richiesto dal pubblico, a causa dei tempi strettissimi, il tale si vendica staccando una spina a caso nella zona esterna del palco (di cosa non si sa, visto che non è cambiato nulla) ed afferma con orgoglio: “Io sono il re delle spine. E delle birre… Soprattutto delle birre alla spina”. Da antologia.

FLOP 3:
1-Rottura dell’impianto
2-Conseguente ritardo di due ore che ha causato la durata esigua dell’esibizione di CGB e Indigesti.
3-Assurdo il fatto che agli Stupro siane state rifiutate date in alcuni spazi a causa del nome per presunto “sessismo”: cosa  ridicola nel contesto punk data la frequenza di gruppi dal nome provocatorio; e poi ricordiamo che è una band per metà femminile.