rejekts crust black metal

Recensione: Rejekts – Triratna

Un viaggio introspettivo a suon di crust

Triratna è una parola sanscrita traducibile come “tre gemme”, questo parola rappresenta un concetto cardine della filosofia orientale, le tre gemme sono identificabili in corpo, mente e spirito, i titoli dei tre pezzi che compongono questo album. Tre differenti punti di vista su di un unico soggetto, la natura umana. I Rejekts hanno seguito l’ispirazione data da questo concetto per un viaggio musicale che unisce il crust con l’altisonanza del black metal, un viaggio sia musicale che introspettivo, accompagnato da testi molto interessanti.
Corpo, il primo pezzo che apre il disco, parte con un corto intro strumentale quasi orientaleggiante, un tono quasi mistico, pochi secondi e il gruppo parte a tutta, bel growl ritmato che si alterna con uno scream graffiante. Un ottimo inizio. “Agire, subire, reagire.
Mente, il secondo pezzo parte accompagnato da un lento battito, sembra la simulazione di un battito cardiaco, L’atmosfera che si crea è più solenne della traccia precedente, siamo nel pieno del viaggio, gli scream entrano con decisione e la traccia prosegue alternando intermezzi strumentali, arpeggi e strofe rapide e taglienti, fino ad una bellissima conclusione in pieno stile black metal. “Esiste qualcosa oltre la comprensione, ma io non ne ho la cognizione. È questa la mia maledizione.
Spirito, ultima traccia, conclusione del viaggio. La traccia si apre con un bel intro acustico, che continua anche quando inizia lo scream, fino a raggiungere verso il finale un climax in pieno stile black metal, che ricorda un po’ i primi lavori degli Ulver, un’ottima conclusione per questo viaggione. “Sono vivo, sono morto, sono libero”.
Concludendo: un gran bel disco, quasi un concept album, strumentalmente i Rejekts sono molto precisi, riescono perfettamente nel loro intento di unire i contenuti del crust alle sonorità black metal, il disco non risulta mai ripetitivo, ogni traccia ha una sua unicità che la contraddistingue, seppur mantenendo una continuità logica con l’insieme complessivo. Un album che se ascoltato in ordine, senza saltare da una traccia all’altra, regala sicuramente emozioni. Complimenti

Voto 9/10
Recensione a cura di Max