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Recensione: The Unborn – Slasher (Street Punk Anthems)

Inni Street Punk tra horror, giallo e messaggi politico-sociali

Torno a casa e vedo un pezzo di carta sporco di sangue nella buchetta delle lettere. Un messaggio criptico e spaventoso mi giunge. La band avvolta nel mistero The Unborn mi ha contattato. La pena, nel caso non scrivessi la recensione entro una settimana mi gela il sangue nelle vene.*
E così, con questa introduzione mi trovo ad ascoltare il nuovo CD degli Unborn intitolato “Slasher (Street Punk Anthems)”, dopo aver parlato del loro EP “Apoi!calypse” mi ritrovo ad ascoltare la band viterbese con un bel digipack fra le mani. Prima di iniziare, mi pare doveroso citare chi ha contribuito in maniera decisiva a questo album. Le registrazioni, effettuate al Fear No One Studio sono a cura di Emiliano Natali (anche mix e master), Angelo Vernati (anche produttore) e Francesco Tomei.  L’artwork è di Alessandro Aloe (Moriarty Graphics), le foto di Michela Midossi e i Layout di Crombie Media. Proprio sulle grafiche voglio fare un gran complimento, sempre di grande impatto e che ti danno già l’idea di quello che stai per ascoltare. Bellissime anche la “The Unborn Mail Murder” con una serie di “accessori horror” disegnati e accompagnati da una didascalia e la copertina con lo skinhead col pugnale e la sack mask
L’album, uscito per Skinhead Sounds è composto da 12 tracce, che come nell’intento della band ci catapultano in un’immaginario horror/thriller. La band, prendendo spunto da alcuni celebri film, scrive dei testi in funzione sociale e politica, poichè molti di queste pellicole contenevano importanti messaggi che giustamente vengono ripresi, unendo così politica e film horror. 
A livello musicale siamo di fronte ad uno street punk molto originale, riff e assoli di pregevole fattura, potenza, velocità e cambi di ritmo il tutto congiunto a dei suoni a dir poco magnifici. La voce poi è una chicca, urlato potente e deciso e grazie all’atmosfera che riesce a dare anche la sezione strumentale, sembra proprio di essere in un film dell’orrore!
L’album è composto da tre strumentali, l’iniziale e finale “Slasher Trailer 1 e 2” e “Black Cat“, una cover “Degenerate” dei Blood (una delle band preferite degli Unborn), mentre le altre canzoni, fanno riferimento a diversi film importantissimi anche per le diverse critiche politiche e sociali, si veda in ordine di tracklist: “Terrore Dietro Lo Specchio”, “Non Aprite Quella Porta”, “Profondo Rosso”, “Solamente Nero”, “The Warriors”, “L’ultimo Uomo sulla Terra”, “Videodrome”, “Ecologia del Delitto” (film meglio conosciuto come “Reazione a Catena”).
In definitiva questo album, come il precedente EP è un qualcosa di assolutamente unico e particolare, che mi sento di consigliare non solo ad appassionati di street punk o di horror, ma a chiunque abbia a cuore tematiche sociali (perchè qui riprese/riscritte in maniera stupenda) e chiunque abbia voglia di un disco punk rock potente, melodico e di grande inventiva. Mi gioco un nichelino che col formato fisico tra le mani, inizierete a studiarvi il libretto e se non siete appassionati, può essere un ottimo inizio per apprezzare questo genere di film oppure per cominciare ad amare proprio lo street punk. 
Tornando all’introduzione… La recensione l’ho scritta, ma continuo a guardarmi le spalle, anche perché dopo l’ascolto sto in pieno mood da film dell’orrore!
Daje The Unborn, “DA PAURA”!!!

Voto: 8/10

*può non essere accaduto!