Intervista con la Brotherhood Hardcore Youth Crew

Il 6 agosto 2016 si svolgerà allo Sballos Music Club di Senise(PZ) il Brotherhood Hardcore Fest e per l’occasione ci siamo tolti lo sfizio di intervistare la crew che lo organizza. Ecco a voi i ragazzi/e del Brotherhood Hardcore Youth Crew.

R: Radio Punk
B: Brotherhood Hardcore Youth Crew

-R: Ciao a tutti ragazzi! Innanzitutto grazie per aver accettato l’intervista. Iniziamo subito, come sempre presentatevi in totale libertà.
-B: Ciao e grazie a voi! Noi siamo la Brotherhood Hardcore Youth Crew dalla Basilicata, keepers of the zafarano!

-R: Nel nome della vostra crew mi ha incuriosito la parola “brotherhood” ovvero “fratellanza” quindi vi chiedo, come mai avete scelto di utilizzare questo termine per il vostro collettivo?
-B: Non siamo tanti purtroppo, una decina di ragazzi, quindi essendo così pochi non è facile organizzare situazioni come quella del Brotherhood di quest’anno, però ci lega un grande sentimento, ci vogliamo bene, ci conosciamo e comunque tra di noi riusciamo a collaborare bene senza troppi problemi, perché è risaputo, la convivenza non è facile. Questo sentimento è ancora più importante perché non abitiamo tutti nello stesso posto, quindi è fondamentale restare uniti per cercare di costruire qualcosa.

-R: La crew nasce nel 2015 e il vostro fest è alla prima edizione, ci parlereste un po’ dei progetti che avete già realizzato e di quelli futuri?
-B: La crew ufficialmente nasce nel 2015, ma siamo attivi da fine 2013. Siamo felici di essere riusciti ad aiutare e far suonare tante band come ad esempio Face Your Enemy (ITA) e Forsaken (RCH), ma in totale fino ad ora abbiamo organizzato  una quindicina di concerti, che per un paese di 8.000 abitanti non sono pochi (e nemmeno facile). L’obiettivo del fest è quello di affermare la nostra piccola crew, dando dimostrazione a chi non crede in noi e a chi ci ha sempre messo da parte che l’hardcore nasce dal basso e dal basso bisogna supportare, ovviamente lo facciamo con grande umiltà, imparando dai nostri errori e dai consigli delle persone che ci vogliono bene. Vorrei tirare in causa i fratelli di CBC e Samall di VEHC, n’abbrazz! In futuro ci piacerebbe avere un posto fisso dove poter dire la nostra ma, chissà, non vogliamo dire altro su questo per ora.

-R: Avete chiamato un bel po’ di gruppi a suonare, con che criterio li avete scelti? C’è qualche nome che in futuro ci terreste ad avere nel vostro territorio?
-B: Sì, in totale suoneranno 17 band. Il criterio è molto semplice, innanzitutto abbiamo pensato a quali erano le band migliori del panorama italiano, poi abbiamo pensato a cosa volesse ascoltare la gente, dopodiché abbiamo pensato alle band che piacevano a noi e infine quanto volevamo rischiare. Io direi che ne è uscito un bill da paura! Sì ci sono dei nomi che vorremmo portare qui, ma vogliamo prima vedere come andrà il fest quest’anno.

-R: Cosa rappresenta per voi l’hardcore e quanto è importante secondo voi la filosofia “Do It Yourself”?
-B: Per noi l’hardcore è tutto, cerchiamo di viverlo a 360° tutti i giorni. E’ una filosofia di vita, vedi le cose in modo molto diverso rispetto agli altri. Il DIY è importantissimo, oltre a farti capire tante dinamiche di merda del mercato musicale e non, ti aiuta a farti le spalle e apprezzare il lavoro altrui.

-R: Com’è portare avanti la scena dalle vostre parti e, se ce ne dovessero essere, quali pensate siano le differenze con il resto d’Italia?  A quale modello/i vi siete ispirati per creare la vostra crew?
-B: Portare avanti la “scena” dalle nostre parti è molto difficile: non ci sono né gli spazi adatti né la gente, ma comunque ci piace e lo facciamo. Le differenze sono appunto queste, spazi e numeri, è impossibile paragonare la scena di una regione come la Basilicata a quella di una regione come la Campania o il Lazio o il Veneto e così via. Di sicuro il modello a cui ci siamo ispirati è quello più vicino a noi da sempre, quello che abbiamo sempre ammirato Caserta Beatdown Commando (that’s amore!), ma ci siamo fatti anche aiutare dalle esperienze di chi in Basilicata c’era ben prima di noi.

-R: Siamo giunti alla fine, vi lasciamo il solito spazio libero per dire quello che volete ai nostri lettori!
-B: Fare hardcore, punk, metal e tutto ciò che esiste di underground non è facile in Italia, in modo particolare al sud, per questo vi invitiamo a stare sempre più uniti e a supportarci! Speriamo che il nostro fest vi interessi, sappiate che ci abbiamo messo anima e cuore nell’organizzazione, quindi se siete nei dintorni (e non solo) alzate le chiappe e venite a divertirvi!
Grazie mille Radio Punk!