ERMES – Ermes – Recensione

Atipica proposta quella degli Ermes, che si autodefiniscono nella loro biografia: punk, post-punk, hardcore, post-hardcore, rock. Che genere fanno, dunque?! Manteniamoci sull’indefinito e generico punk. Ma al di là del genere musicale, gli Ermes sono “amicizia, passione, cibo, alcol e spinacini”.
I ragazzi di Vezzolacca sono dunque freschi freschi e la loro nascita risale al febbraio 2015. I membri possono vantare precedenti esperienze musicali di cui il sottoscritto non sa nulla, come Topsy The Great, Stake-Off The Witch, Hijackers On The Hip, Architecture Of The Universe, Quiet Pig e Idlegod.
Il presente demo (reperibile su ermes.bandcamp.com) nacque alcuni mesi più tardi, ed il risultato di questo esordio non è male: noise alquanto grezzo fuso con post-hardcore di scuola yankee (Unwound e Zegota, s’intende, o giù di lì), abbastanza personale e ricercato per una band esordiente.

Peccato per la copertina, che raffigura una mano con unghie nere, piuttosto bruttina.

I pezzi funzionano, pur essendo condensati in soli tredici minuti, come l’iniziale energica sparata di “Stevie Ray”, o “Mons Venus” a tratti sgangherata a tratti heavy, o la più lunga di tutte, “Decoding Berto’s Grill”.

Per quanto acerbi, i pezzi sottolineano un certo potenziale, che ci fa presagire/sperare in belle cose future, vista l’originalità della proposta rispetto al panorama italiano odierno.

TRACKLIST CON VOTI:
1. Stevie Ray 6.5
2. Nascar de la Croix 6
3. Mons Venus 6.5
4. Blank 6
5. Everything’s Dead 6.5
6. Decoding Berto’s Grill 6.5

VOTO ALBUM: 6.5

Recensito da A.E.
Tradotto da S.C. e  J.L.